Film monoscena, due ottimi attori. Film interessante ma meno riuscito di Carnage, a mio parere. C'è nel finale qualcosa di forzato e innaturale, di ecessivamente simbolico. Interessante invece l'intrecciarsi, quasi l'aggrovigliarsi dell'evoluzione dei personaggi in maniera quasi indistinguibile a fianco dello svolgimento della pièce rappresentata, anche se sempre con un che di eccessivo, quasi fuori dalle righe, aspetto del tutto assente nel naturalissimo Carnage. Un buon film ma francamente mi aspettavo di meglio.
Non è un film, ma una rappresentazione teatrale, perchè ci sono solo 2 attori. Piacevole ed ironico ma che alla fine ti lascia con l'amaro in bocca perchè non si capisce dove si vuole andare a parare. Un vero peccato perchè la visione del film ti coinvolge molto e non ci sono tempi morti, eppure il finale riesce secondo me a rovinare e di molto la pellicola. Peccato.
Regista teatrale (Mathieu Amalrich, evidente alter-ego, anche per somiglianza fisica, di Polanski) alle prese con una serie infinita di provini insoddisfacenti, è alla ricerca di una protagonista per lo spettacolo "Venere in pelliccia". Gli si presenta, per il provino, proprio mentre il teatro sta per essere chiuso, un'attrice dall'aria e dai modi apparentemente sciatti e volgari, la quale ha, stranamente, lo stesso nome del personaggio da interpretare. La donna (Emmanuelle Seigner, moglie, sempre bellissima, dello stesso Polanski) si dimostrerà perfetta nel ruolo. Un film dall'impianto teatrale, che parla del teatro. Costruito in un'unica ambientazione, su di un palcoscenico, in cui realtà e finzione si mischiano in modo inscindibile, è interpretato da due soli attori, entrambi magnifici nei loro doppi ruoli di regista-personaggio e attrice-personaggio. Regia e musiche perfette, sceneggiatura giocata sull'ambiguità, il gioco di specchi, la costante fusione vita-teatro, realtà-sogno, narrativa-spettacolo. Due attori splendidamente in parte e un copione basato essenzialmente sui dialoghi (mai pesanti), per un gioiello, forse contorto e cervellotico, ma sublime, del cinema d'autore.
Sicuramente è una interessante analisi metaforica sul rapporto (mai alla pari) Uomo-Donna. Un cocktail tra passato e presente che fa scoprire quanto, in realtà, non ci sono mai state differenze tra "ieri" e "oggi". Bravi gli interpreti. Sicura e scorrevole la regia.