Questa volta Almodovar ha voluto solo divertire.Probabilmente non é riuscito a divertire molti degli spettatori abituati a pellicole di un altro livello e di maggior spessore.Ci aspettiamo sempre molto da questo regista che ha firmato capolavori come Parla con lei o Tutto su mia madre.Ma non mi sento di condannarlo se questa volta non é stato all'altezza delle sue reali capacitá.Non mi sento nemmeno di consigliargli di appendere la cinepresa al chiodo!
Con le sue battute grevi, inconsistenza della storia e situazioni rappresentate al limite dell’inverosimile, il film potrebbe essere tranquillamente attribuito a un regista di categoria medio-bassa anziché ad Almodovar.
Certo, a voler leggere tra le righe, un qualche aspetto che solleciti ad una riflessione sulla nostra attuale società non manca; e un paio di scene risultano godibili pur nella loro assurdità sostanziale. Ma la sensazione che si ricava alla fine (e che accompagna il film in tutta la narrazione) è che Almodovar si sia voluto semplicemente divertire, in modo bizzarro e un po’ irriverente, deludendo le attese di chi si aspetta da un maestro – qual è lui – un lavoro da poter ricordare. E questa sua ultima produzione credo che di qui a breve nessuno di coloro che l’ha vista la terrà nel suo ricordo.
Un film inutile pieno di battutacce senza senso e ricolmo di luoghi comuni e di strereotipi sui gay: una vergona di pellicola firmata da Almodovard, a cui suggerisco con forza di fermarsi, di non girare più film così brutti e inutili, anche se pagati da enti pubblici e sponsor oppure di buttarsi nel genere hardcore: sarebbe un campo nel quale forse, da vecchio, potrebbe rinverdire i suoi lontani fasti. Appendesse una buona volta la cinepresa al chiodo.