Deludente, estremamente deludente, chi paga il biglietto per gustarsi attori del calibro di Verdone Favino e Giallini ha diritto ad una pellicola di qualità almeno sufficiente. Le gag trite e ritrite antiche di decenni, sulle quali incombono gli spettri della ccommedia all'italiana anni 70 producono un deprimente senso di deja-vù depressivo. Dover sentire ancora (e solo)le interiezioni in romanesco da borgata di "Neri Parenti memoria", non rialzano il timone di una trama che volge terribilmente al desio. La cultura del Vammoriammazzato dovrebbe essere sostituita da un lirismo che è nelle corde del nostro grande Verdone ma viene sacrificato sotto la bandiera del minimalismo da strada. Verso la fine del secondo tempo la nave verdoniana affonda definitivamente in un puzzle di falso sentimentalismo scollato da ogni correlazione sociale.
Verdone è un Grande.
Riesce a far ridere a crepapelle pur facendo riflettere.
Il personaggio della cardiologa, alla fine spicca sulle altre, per sensibilità ed umanità; ma anche le altre donne ne escono bene : non sono donne rapaci, ma donne emozionali che dimostrano attaccamento alla famiglia.
I tre attori sono bravissimi e comunque tutto l'insieme è esilarante,
Bello davvero.
E' tra i lavori piu' riusciti degli ultimi anni del cineasta romano,il tema dei padri separati viene affrontato con grande umanita' senza mai
dimenticare la vena umoristica tipica del cinema di Verdone.
Molto bravi anche Marco Giallini e Pierfrancesco Favino mentre Micaela Ramazzotti,nella parte di una tragicomica dottoressa ,riesce nel
non facile compito di unire bellezza e divertimento .
Giudizio complessivo:ottimo.
Umorismo "profondo", "intelligente" ed amaro allo stesso tempo, basato su problematiche reali, apprezzabile ancor di più da chi ha alle spalle una vita sentimentale poco felice. Siamo al livello del "L'amore è eterno finché dura".
Film propriamente inutile, sui titoli di coda ti chiedi che senso possa aver avuto, e due minuti dopo stai già facendo altro, convinto di aver perso solo tempo prezioso. Peccato per Verdone, ma forse, come per tutti, arriva il momento del 'meglio fare altro'.