Sgombriamo subito il campo dai dubbi: non è un film al livello di Eastwood. Il grande regista ci ha regalato autentici capolavori ma le ultime due biografie (Mandela prima e Hoover dopo) non mi convincono. In questo lavoro Eastwood ci restituisce un uomo dalla personalità complessa: succube della madre, gay represso, debole e vendicativo. Non l'eroe che ci aspettavamo ma un personaggio che già ai suoi tempi aveva capito che dare una grande immagine di se gli faceva gioco per la carriera. Un uomo che tanto bene e tanto male ha fatto agli Stati Uniti d'America da un lato creando l'FBI moderna e le indagini scientifiche dall'altro mettendo sotto controllo tutto e tutti in modo da potersene servire per rimanere al potere vita natural durante ricattando politici e presidenti. Solo la morte,infatti, lo ha potuto fermare. Eastwood è stato un maestro nel ricreare il personaggio e l'ambiente in cui si muoveva ma si è troppo concentrato sugli aspetti personali e privati. Si è scavato molto nella persona di Hoover ma non moltissimo si è detto sulla sua creatura, l'FBI. Sicuramente in America tutti sapranno chi era Hoover e quindi l'esigenza era di raccontarlo da un punto di vista personale ed intimo. In Europa sappiamo di lui a grandi linee, forse un ritratto meno intimo che ci facesse capire meglio l'impatto di Hoover sulla legislazione americana avrebbe forse chiarito meglio le cose. Poi si è troppo sorvolato su molti aspetti, tipo M.L.King, il movimento delle Black Panther. Insomma si dà per assodato che tutti conoscano la storia moderna americana ma non credo sia così. Lo stesso Lindberg vorrei capire come è stato compreso dagli spettatori, quanti sanno di lui e della sua impresa. La trama del film è decisamente scialba e priva di qualunque colpo di scena, e sebbene strappi talvolta qualche risolino non coinvolge e nonostante io sia un appassionato lettore di libri e saggi storici non ho potuto evitare di annoiarmi visto che non è nè un racconto storico, che avrei apprezzato, nè un vero film. E' una biografia che non prende posizione, dando per buone voci mai verificate sulla presunta omosessualità di Hoover, sulla sua subalternità alla madre, sui suoi complotti contro i politici rei di "comunismo". Anche contro Joseph McCarthy gli vengono messe in bocca parole poco lusinghiere quando grazie al maccartismo egli potè agitare lo spettro della "seconda paura rossa" (la prima negli anni '20) ed indagare su tutti gli impiegati e funzionari governativi realizzando il suo schedario "confidenziale" utile per tenere in pugno
i personaggi che considerava scomodi. Nel film, aihme, questi aspetti sono solo sfiorati e non si evidenzia al meglio quello che veramente ha rappresentato Hoover per gli Stati Uniti, almeno io non l'ho compreso a fondo. Di Caprio ha fatto un grande lavoro, molto convincente. Purtroppo il trucco di A. Hammer è veramente gommoso e decisamente poco credibile anche se l'attore sembra veramente anziano nei movimenti.
Grande film. Racconta in maniera impeccabile e completa un personaggio con tutte le sue sfacettature, contraddizioni e zone d'ombra. Leggevo qui di valutazione di due e tre. Mi pareva impossibile. E infatti per l'ennesima volta Clint Eastwood sfodera una prova solida, sapiente, a tratti commovente. Un'altra perla.
si dice che dentro a un grande uomo ci sia una grande donna, o mamma... un uomo è tale quando lo è sia nella vita pubblica che in quella privata. condizionato da una madre forte e autoritaria, J.E.H. è stato un uomo incompleto in quanto non ha saputo essere sé stesso fino in fondo. innovatore, intelligente, complessato, ostinato, caparbio, astuto, odiato, amato, come tutti gli uomini di potere non ha saputo ritirarsi quando era il momento giusto per farlo. la grandezza e la miseria di un uomo che ha cambiato il volto degli Stati Uniti e fatto tremare più di un presidente. da Oscar le interpretazioni di Di Caprio, Naomi Watts, Armie Hammer e la Signora Judi Dench. da Oscar la fotografia. ottima ed impeccabile la regia di Eastwood
Difficile arrivare alla fine senza addormentarsi... e ho detto fine ma potevo anche dire solo fino a un terzo del film, visto che è lentissimo e troppo parlato anche fuori campo. Clint rimane un grande per tutta la sua carriera immensa, ma questo non film (è un lento doicumentario storico acritico) proprio è da dimenticare.
grandissima stima x Clint E. del quale mi sono piaciuti tutti i suoi film.... ma questo lo ritengo un flop. Lentissimo, lungo, scuro, con troppi salti sconnessi da una data all'altra.