Ma come è possibile che un film del genere sia stato sponsorizzato con i finanziamenti statali alla cultura??
Trama incosistente, recitazione penosa, retorico e scontato, e basta!!
Un film senza grosse pretese, questo Scialla!.
Non c'è nulla nuovo: rapporto generazionale padre e figlio, i ragazzi incoscenti, il padre intellettualoide pavido che diventa un leone per amore del figlio, le madri sole che devono combattere con la vita per crescere i figli. E allora perchè un 7? Perchè anche se non è una novità che Fabrizio Bentivoglio interpreti magistralmente la sua parte, la sua interpretazione è magnifica . Perchè il film è fatto bene, coinvolge, fa sorridere e pensare. E poi c'è questo ragazzo, giovane, bello e bravo che conquista!!!
Un film che è passato inosservato, e nonostante un tema non innovativo, ci ha offerto una storia pura e semplice. Un padre che nel ritrovare suo figlio ritrova se stesso, e insieme a questo uno scopo di vita. Interpretazione magistrale di Bentivoglio, con quell'accento veneto davvero simpatico, in contrapposizione al romanesco di strada del figlio, una gradevole sorpresa.
Se cercate una commedia che vi faccia stramazzare di risate dall'inizio alla fine, Scialla non fa per voi. Ma per chi vuole il sorriso, la leggerezza e anche qualche spunto di riflessione (magari da fare insieme ai propri figli adolescenti), questo film e' l'ideale. Certo i temi non sono nuovi: c'e' un rapporto padre/figlio tutto da costruire, il ruolo della scuola per i giovani, un professore ingrigito dalla vita e dalla pigrizia che ritrova la passione per l'insegnamento. Pero' lo sguardo del regista e' bello e fresco, e gli attori aiutano molto la riuscita del film. Bentivoglio, in una delle sue interpretazioni migliori, e' quasi un Lebowski nostrano, e il giovane Filippo Scicchitano col suo divertente accento giovanil/romanesco e' una gran bella sorpresa. Nel complesso, un film ben fatto per una gradevole serata, con qualcosa in piu' del semplice umorismo.
Scialla è una finestra sui ragazzi di oggi, sul rapporto tra i genitori e i figli, inconsapevoli entrambi dell'esistenza reciproca. Il protagonista è bravissimo nel suo ruolo e tutti i comprimari recitano benissimo la loro parte. I minuti scorrono simpaticamente affrontando comunque temi di una certa rilevanza: famiglie inesistenti, professioni ai margini della civile convivenza, l'impegno delle istituzioni e la difficoltà di essere adolescente in un mondo privo di valori quale è quello attuale. Si esce dalla sala di buon umore e non si rimpiangono affatto i soldi spesi. Lo consiglio a tutti.