L'Amicizia con la A maiuscola, l'amicizia come valore fondamentale in un mondo interamente al femminile nella Shanghai dei giorni nostri e nella Cina del XIX secolo. Due storie d'amicizia diverse, ma speculari, accomunate da un'intesa speciale, da un rapporto che affonda le sue radici nell'infanzia delle protagoniste e si sviluppa tra mille difficoltà e sofferenze. Ma anche uno splendido ritratto di un'epoca e di una società in cui all'atroce tradizione della fasciatura dei piedi femminili (condizione necessaria per trovare un buon "partito" da sposare) si contrappongono i ventagli, depositari di segreti comunicabili solo nella lingua segreta delle donne.
La scrittura assume un ruolo fondamentale in tutto il film, e più in generale la comunicazione, nello splendido gioco tra l'uso dell'inglese e del cinese (sottititolato).
In definitiva, un film che permette di assaporare qualche aspetto forse poco noto della complessa e polifacetica cultura cinese.
nella Cina d'oggi 2 amiche adolescenti (Nina cinese e Sophia coreana) stringono un patto d'amicizia per tutta la vita: il laotong. divenute adulte le strade si dividono finchè un evento metterà alla prova la loro amicizia. Nina scoprirà che Sophia ha scritto un romanzo ambientato nella Cina del XIX in cui due bambine di ceto sociale differente hanno sottoscritto il laotong. divenute adulte resteranno in contatto comunicando attraverso lettere scritte in un ventaglio in una lingua segreta: il nu shu. tra la Cina del XIX secolo e quella attuale una delicata storia d'amicizia, amore e lealtà. apprezzata la scelta di aver lasciato alcune parti del film in lingua originale con i sottotitoli
Questo film, malgrado non sia di semplice visione, cattura occhi, anima e cuore dello spettatore cullato anche dalle splendide musiche.
Storie di amicizia in due epoche diverse, storie identiche che si intersecano tra passato remoto, prossimo e presente, ricordando lo stream of consciousness Wolfiano, ci trasportano ad un finale degno di tutto il film.
P.S. : Non andare a vederklo se si è stanchi.
Un film veramente molto bello, sia di regia, di sceneggiatura, di recitazione ecc... in particolare i flashback, paralleli, fra Cina antica e quella attuale, tradizioni attualizzate. Un film che, come la maggior parte delle pellicole asiatiche, si lasciano guardare in profondità, grazie a montaggi e regie " armoniose ", diversamente da quelli occidentali dove ogni 2-3 secondi c'è un cambio di inquadratura. Consiglio vivamente di vederlo, è bellissimo e struggente.