Finalmente una pellicola che ci riconcilia col pessimo cinema italiano. Ci voleva. Il protagonista non è bravo solo a tirar cazzotti ma anche a recitare (anche se in fondo recita se stesso) e va apprezzato dal punto di vista umano, artistico e sportivo.
Film che non annoia mai, girato molto meglio di Gomorra, e lo è di gran lunga sia come trama che come tecnica (fortunatamente il regista ha evitato l'effetto grana grossa pseudo-documentaria che ha veramente rotto i maroni).
Che dire... bello e profondo, finalmente per una volta i soldi del ministero non sono andati buttati su idiozie tipo Qualunquemente. E' un film di denuncia intelligente, uno spaccato di vita, ma soprattutto un film sulla boxe. Complimenti a tutti, non me l'aspettavo.
Certo la trama è sicuramente semplice e un po' scontata, però il film ha un buon ritmo e non annoia, Clemente Russo non è un attore e si vede, ma d' altronde ha il ruolo del pugile nel film e quello ha fatto
A me questo film nn è dispiaciuto affatto, lo consiglierei!
Quando si dice prendere a pugni la vita, trasformare una realtà di delinquenza, sopraffazione e illegalità in una vittoria mondiale, modellarla a suon di cazzotti fino a vendicare i torti subiti. Tanta rabbia non può che emergere dai sobborghi più pericolosi e malfamati. La gallerista milanese o il commerciante di Torino quanto troveranno di reale nelle soffocanti scene di Tatanka, girato nella periferia di Caserta? Quanto può essere esportata e coinvolgente la fedele denuncia di una realtà così regionale?
Eppure proprio la veridicità di Gomorra ha attratto l’interesse di tutti, lo stretto linguaggio dialettale non è riuscito a limitare il successo del film a livello internazionale rendendo la musica neomelodica superba colonna sonora e Tatanka potrebbe brillare sulla scia di un nuovo filone cinematografico targato neo-camorra napoletana.
Eppure il linguaggio è così poco universale, lontano da quello americano di Toro scatenato o Million dollar baby. Abbandonate le virtuose inquadrature da suspance, evitato il patito agonismo sportivo, senza rallenty stavolta il mondo della boxe mostra la strada che dalla malavita può condurre alla fama. Michele (Clemente Russo) , in debito con il crimine, dalle palestre di Marcianise si ritrova a Berlino dove riesce a tecnicizzare il suo pugno rabbioso. Dal napoletano al tedesco, da Maria Nazionale alla musica classica, l’italiano è completamente omesso. Tornato a casa affronta il suo destino. Ma sarà colui che l’ha tradito e strumentalizzato, l’amico Rosario, il ritratto di ciò che Michele è riuscito ad evitare, a sdebitarsi con lui, messo a tappeto dai colpi della criminalità.
Quanto può essere macchiata e disonesta dunque la strada che porta alla rivalsa sociale?
Michele Mucerino, l’uomo capace con un pugno di atterrare una bufala, campione del mondo alle olimpiadi.
Un film che va oltre la denuncia da rassegna educativa. Un film crudo, duro e diretto, proprio come il pugno di Tatanka.
Spinto dalle positive opinioni precedenti ho voluto guardarlo anche io. Che dire....e chi se lo aspettava! Gran bel film, girato bene, recitato meglio. Un sapiente mix tra camorra, pugliato, amicizia e voglia di rivalsa. Una regia inaspettata, bravi gli attori: bravo l'attore che interpreta Michele da adoloescente ed anche Clemente Russo.
Un plauso a questo film che ritengo uno dei migliori degli ultimi anni.
Ottimo film, che rappresenta e fotografa bene e realisticamente alcuni spezzoni di vita campana. Bella trama, scorrevole e a tratti molto coinvolgente! Bello!