I prolifici fratelli Vanzina hanno sceneggiato il loro ultimo film insieme a Francesco Massaro, che nell’87 diresse quel quasi omonimo "Ti presento un’amica" che però nel soggetto nulla ha a che vedere con questo. Per alcuni versi può assomigliare a una sophisticated comedy, genere in cui i due sono piuttosto ferrati, ma qui si toccano anche, naturalmente di straforo, temi sociali quali i licenziamenti per riduzione di personale dovuti alla crisi economica. Un giovane manager di un’azienda di cosmetici a Londra (Raul Bova) viene promosso e trasferito alla sede di Milano con l’incarico di “potare i rami secchi” della ditta. Qui conosce tre donne (Barbora Bobulova, Martina Stella, Sarah Felberbaum) con le quali darà il via suo malgrado a una girandola di storie originando numerose gag e situazioni divertenti. Un film “pulito”, molto gradevole e divertente, fra i migliori di sempre dei Vanzina, che come al solito nel far ridere riescono nel contempo ad affrontare temi più seri con leggerezza ma anche con una certa efficacia, pur essendo certamente lontani dallo spessore della commedia nostrana storica cui dichiarano di rifarsi. Bene Raul Bova, che conferma la sua versatilità anche in ruoli brillanti e che qui sembra ringiovanito di qualche anno, e belle e brave le attrici, tra cui Martina Stella, da tempo maturata e senza più l’accento fiorentino dell’esordio ne "L’ultimo bacio". Un film che vi consiglio di vedere, a me ha rinfrancato la giornata.
Decisamente noioso se non fosse per qualche risata provocata dal simpatico Nicola,il resto non è granchè,piuttosto prevedibile,piuttosto lento,peccato.
Il film racconta di un manager italiano in servizio a Londra che viene rimandato in Italia per essere promosso e licenziare i rami secchi dell'azienda. Una volta arrivato a Milano il protagonista cade con estrema facilità tra le braccia di donne che, come lo vedono, sono molto ben disposte verso di lui. La recitazione di tutti, pessima, non salva la storia, dove la sceneggiatura rende capolavori i cinepanettoni di natale. Oltretutto le scene con l'attrice inglese vengono doppiate malamente. Il film non fa ridere, anzi è deprimente, è un insulto all'intelligenza, alle donne, alla gente che lavora: forse le persone da licenziare non sono i lavoratori della lista data a Roul Bova, ma gli attori, lo sceneggiatore e il regista di questo film.
al dire il vero ho sempre apprezzato molto come attori raoul bova e barbara bobulova,ma in questo film hanno deluso tutti. se nn fosse stata x la presenza di raoul bova,sarebbe risultato inutile vederlo