08 Novembre 2010 - Conferenza
"Ti presento un amico"
Intervista al regista e al cast.
di Mirko Lomuscio

In occasione dell'uscita di "Ti presento un amico", il regista Carlo Vanzina ha incontrato a Roma la stampa, affiancato dal cast, dall'inseparabile fratello e co-sceneggiatore Enrico e dal produttore Alessandro Fracassi, per presentare il film.

Il titolo sembra rifarsi in maniera evidente a quello di "Ti presento un'amica", diretto dallo stesso Francesco Massaro qui co-autore della sceneggiatura…
Enrico Vanzina: : Sì, tanti anni fa Alessandro Fracassi mi chiamò per scrivere quel film di Francesco Massaro insieme allo stesso regista, Franco Ferrini e Suso Cecchi D'Amico; un film che andò piuttosto bene e che aveva un cast strepitoso comprendente Michele Placido, Giuliana De Sio, Luca Barbareschi e Kate Capshaw, l'attuale moglie di Steven Spielberg. Poi, a distanza di anni, Fracassi ci ha chiamati nuovamente per questo film scritto insieme a Massaro, ma è stato fondamentale anche l'intervento di Raoul, con il quale abbiamo fatto molte letture della sceneggiatura, perché non sembra, ma lo script è stato soggetto ad una lunga lavorazione.
Carlo Vanzina: Io in questo film sono entrato dopo. La sceneggiatura mi è piaciuta perché aveva un certo tocco alla "Notting Hill", poi, rispetto ad altri nostri lavori, credo che questa volta le donne rappresentino il motore della parte sentimentale.

Nei vostri film c'è sempre un argomento che tocca il sociale, in questo caso, purtroppo, la precarietà del lavoro…
Enrico Vanzina: Noi non facciamo assolutamente nulla, io credo solo che la Commedia all'italiana abbia sempre guardato alla realtà, spesso arrivando un attimo prima.

Come è il personaggio di Raoul Bova?
Raoul Bova: Il mio personaggio nella sceneggiatura era scritto in maniera abbastanza chiara, cioè come un uomo non proprio macho, ma fragile in determinate situazioni.

Ed è vero che esiste questa tipologia di uomo debole?
Barbora Bobulova: Non credo che l'uomo attuale sia debole, ma solo che la società in cui viviamo sia molto difficile, che gli ponga dei limiti. Molti uomini non vogliono rinunciare alla donna cosiddetta "all'antica", ma sono destabilizzati dalla mutazione della donna moderna.
Martina Stella: Io sono d'accordo con quanto detto da Barbora, però credo che nel nostro film si parli anche di altre tipologie di uomo, come il mio fidanzato Nicola, che è passionale, eccessivo, geloso e quasi violento.
Sarah Felberbaum: Anche io sono d'accordo con Barbora, ma credo che oggi siano cambiate le priorità di uomini e donne. Per esempio, noi non pensiamo più alla famiglia come prima cosa.

Come mai l'amore al tempo della crisi?
Enrico Vanzina: In realtà, quando venne scritta la prima versione della sceneggiatura, ancora non si parlava di crisi, ma, quando poi è arrivata, ci è sembrato giusto aggiungervela, perché l'argomento ben s'inseriva nelle tematiche trattate dal film.

Come mai avete scelto Fabio Ferri per il ruolo del fidanzato di Martina?
Carlo Vanzina: Innanzitutto, Fabio è stato scelto perché ha fatto un buon provino, poi, comunque, ha portato tanto al suo al personaggio, perché è un ragazzo molto bravo e spiritoso.
Fabio Ferri: Grazie! Io voglio ringraziare Carlo ed Enrico perché mi hanno dato l'opportunità di lavorare proprio in un momento di crisi come questo. Spero di aver dato il massimo, qui ho avuto modo di lavorare con attori che prima vedevo solo al cinema, poi ho baciato Martina Stella, che nella vita reale non lo farebbe mai, e questo un giorno lo potrò raccontare ai miei nipoti (ride).

Cosa pensate della recente polemica riguardante la crisi del cinema?
Enrico Vanzina: In realtà, la crisi nel cinema italiano c'è sempre stata, ricordo mio padre che ne parlava spesso già ai tempi in cui girò "Susanna tutta panna" e "Femmine tre volte", negli anni Cinquanta. Ciò che mi ha dato più fastidio delle recenti vicende non sono tanto i tagli e i numeri, ma il fatto che vi siano persone che fanno politica che disprezzano il cinema.

Anche Raoul Bova aveva recentemente espresso un'opinione in merito…
Carlo Vanzina: Io vi dico fin da ora che sono d'accordo con tutto ciò che dirà Raoul.
Raoul Bova: Ci vorrebbe un maggiore controllo su chi fa uso dei fondi, perché tanti film che sono stati girati non hanno mai avuto una distribuzione. Dei fondi dovrebbero beneficiare tanti giovani che vogliono fare cinema.

Il vostro è un cinema in cui spesso hanno importanza i caratteristi. Qui abbiamo Teco Celio…
Carlo Vanzina: Sì, Teco è un attore straordinario, recentemente l'ho visto anche nel film di Lucio Pellegrini. Qui aveva paura di fare una macchietta, invece è riuscito a dare vita a un bel carattere.

Per concludere, cosa significa per Alessandro Fracassi fare un film con i fratelli Vanzina?
Alessandro Fracassi: L'amicizia forse premia su tutto, quindi tornare a lavorare con Carlo ed Enrico è stato un grandissimo piacere. Volevo ricordare Kelly Reilly, la quale, purtroppo, non può essere oggi qui con noi perché sta girando "Sherlock Holmes 2". Ha fatto un ottimo lavoro in questo film.

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