Doppio ben tornato a Woody come regista e come cittadino della Grande Mela. Era un po’ di tempo che aveva preferito l’Europa, ma forse una sottile nostalgia lo ha riportato a una New York meno borghese di quella di Manhattan ma pur sempre riconoscibile e importante. Ormai settantenne il regista affida di nuovo a quest’opera, fin dal titolo, le sue considerazioni sul mondo, sull’amore, sull’ebraismo, cioè su tutto l’insieme dei temi lasciati da parte nelle ultime produzioni tese più a costruire storie piuttosto che fornire una sua visione dell’esistenza. Lo fa a modo suo con la verve e il ritmo giusto di un tempo, per mezzo di una commedia sapientemente strutturata, rivolgendosi direttamente al pubblico come interlocutore in sala. S’intrecciano nella narrazione cinismo e nuova pacatezza; senza moralismi Woody ci dice che tutto è possibile e tutto va bene nella vita purché funzioni in qualche maniera, non faccia del male ad altri e corrisponda a ciò che vogliamo veramente. E ciò è tanto più vero quanto più il tempo ci sfugge e quanto più lo sguardo sull’esistente si fa amaro se non disperato. Non siamo comunque nel dramma. Allen recupera intera la sua capacità di coniare battute fulminanti e profonde che tutti vorrebbero ricordare. Sono però tante che non ci si riesce e scorrono con grande naturalezza come un nastro che si dipana senza annoiare, combinandosi con situazioni spesso surreali ma possibili. Il suo alter ego nel film è cinico e pessimista ma anche disposto in fondo a capire che nessuna teoria può racchiudere per intero quel gomitolone chiamato esistenza che si svolge spesso con moto proprio, senza logica, imprevedibile e da comprendere, in quanto legato anche ai sentimenti e al caso, non solo alla ragione. Ragione simboleggiata dal protagonista che però si scontra e confronta con l’opposto, cioè il “cuore” di cui è metafora il personaggio femminile. Ma a essere efficaci, pur se tratteggiati con poco, sono anche diversi ritrattini minori, come accade nei film migliori del nostro. Qui si tratta appunto di uno di quelli, dove tutto si tiene: musica, fotografia, sceneggiatura, interpretazione. L’unico neo che riesco a trovare riguarda una certa esagerazione nell’ingenuo buonismo attribuito al personaggio di Melody, un po’ troppo Cappuccetto Rosso, giacché anche la provincia partorisce situazioni e vite molto complicate e spesso violente. Per questa favola, un po’ alla Frank Capra (citato nel film) si può ben spendere una serata e ritrovare l’amico geniale, musone e spassoso, di sempre.
Quindi, ci troviamo ancora una volta di fronte al Passatempo di una vita intesa come "Scherzo della Natura".
Quando spiegarci perché non ha più senso . . . ., l'Importante è che Avvenga quello che non è "Obbligatorio", ma che non è neppure "Improbabile".
Peccato che non succede Mai, se non a Greenwich Village.
Ma solo nei prototipi di chi è caduto dal terzo piano su un Taxi che portava una Giapponese che diventerà la zia dei suoi Figli.
Nulla di Personale . . . .
E' vero che Funziona, ma grazie a l'unico vero ed indubitabile scherzo della natura che è sempre Woody.
Diversamente non sarebbe lo spettacolo che è . . . .
Un consiglio per tutti: non prendetelo troppo sul "Serio", ma piuttosto troppo sul "Vago".
Già deve pensare che muore, se poi gli mettete il vostro Alito sul collo entra in una crisi ancora più Permanente e "Senza centro di Gravità"!
E se c'è una cosa che non Sopporta è quando le cose si fanno serie!
Un Woody Allen tornato a New York in ottima forma dopo la parentesi londinese e quella spagnola (a mio avviso non necessaria). Il film scorre veloce, senza momenti noiosi e si ride spesso e volentieri. Boris ricorda un po' lo scrittore Melvin di Jack Nicholson in "Qualcosa è cambiato", come lui pessimista, pedante e paranoico. Bravi anche tutti gli altri attori, bella la colonna sonora ma, in assoluto, la cosa migliore del film è la strepitosa sceneggiatura. Da non perdere!
Woody grandissimo: geniale, cinico, realista, unico!
le battute si rincorrono e le risate terminano al fatidico the end!
in questo film l'attore protagonista incarna perfettamente l'anima e persino la fisicità di woody (sembra proprio essere allen!): è fantastico!
un film imperdibile: divertimento e riflessione in perfetta sintonia.