Tutti gli argomenti affrontati con superficialità. Grossolano. Difettucci di trama. Non si ride. Non si piange. I soliti mostri sacri da ridimesionare.
Il film corrispondeva al mio solito target: poco reclamizzato, apprezzato da certa critica, vincitore di alcuni premi di prestigio (il Sundance), trasposizione del quarto romanzo di Chuck Palahniuk, uno degli autori di culto americani più celebrati di questi anni.
Il film e' ricco di spunti interessanti e non banale metafora di certi aspetti della vita di oggi e del modo di intendere il sesso e l'amore; ne ho apprezzato l'irriverenza mai forzata e la forza dissacrante. Il protagonista sa il fatto suo quanto ad improvvisazione e capacità recitativa; ottime anche le prove di Anjelica Huston, madre di Victor, affetta da Alzheimer, e di Kelly MacDonald dottoressa–paziente che ispira sesso solo a guardarla. Interessante la rappresentazione del sesso, stimolanti le riflessioni che suscita. La storia e' invece un po' troppo arzigogolata, a volte si aggroviglia. Probabilmente il romanzo (che non ho letto) e' di quelli difficilmente traducibili su pellicola. Il film di conseguenza vive di spunti brillanti ma risente di pause fastidiose e di curve a gomito nelle quali si e' costretti a rallentare troppo. Nel complesso fa un po' faticare lo spettatore e disperde un tantino quel patrimonio di cialtronesca irriverenza e di fluida nonchalance che invece va salvato; insomma non si capisce tutto, ma in questo caso il mistero non sembra voluto. Forse e' troppo monocorde e trasforma la mancanza di linearità che presumo propria del racconto in un vagare senza meta che non sempre stimola la mente di chi osserva. In pratica ha molti aspetti buoni ma nell'insieme fallisce il bersaglio, questa e' la sensazione che chi esce dalla sala ha sulla pelle e direi che ho gia' spiegato piu' io questa sensazione di quanto il regista abbia spiegato certe dinamiche nel film. Non tutto deve essere spiegato, è naturale, sarebbe anzi drammatico che lo fosse, ma in Choke manca, a nostro parere, quel collante invisibile che cola negli interstizi e tiene insieme un film dandogli unità e completezza di senso: alla fine ti restano alcuni flash e alcuni aspetti ma slegati fra di loro e privi di una sia pur parzialmente interpretabile unità di significato.
Entrare in sala o no? Nonostante il mio giudizio viaggi sul 6-- (senza quel modo di rappresentare le scene di sesso saremmo sul 5 e 1/2),direi di sì, anche perchè ingredienti buoni ne ha parecchi e tutto sommato, data la sua natura, puo' suscitare reazioni diverse a seconda dello spettatore che lo guarda; conviene dunque provarci, a differenza di certe imbarcate che fin da subito sconsiglio a tutti qui si può restare delusi o aver qualcosa da ridire, ma il prezzo del biglietto e' ripagato senza dubbio: non e' che ogni volta che si va in sala se ne debba uscire dando fiato alle trombe e sventolando bandiere in segno di giubilo estremo.
Esperienza controversa ma da provare, dunque.
Non sono uno stùpido ragazzino che non riesce a capire un film se non c'è almeno una tetta (va be', in questo film ce ne sono diverse veramente...), un tradimento e una crociera sul Nilo o dove volete voi, anzi, mi piace molto David Lynch o film alternativi come Clerks. Però questo film è davvero brutto. Sì, ok, qualche risata la strappa, per carità, non merita di certo un 2 in pagella, però arriva a mala pena alla sufficienza. Dialoghi brutti, storia piatta e, sinceramente, non ho capito cosa c'entri "soffocare" con il film, visto che il protagonista attua circa 3 volte questa tattica nel film ma non si vede mai concretamente il suo salvatore che lo campi, come dice egli stesso. Sembra quasi fuori luogo questa cosa, stona un po' con tutto. Tutto sommato, considerando la buona recitazione e qualche risata, do un 6.
il film secondo me parte bene, ha una certa verve, è ironico ed originale, ma poi con il passare dei minuti cambia totalmente e si perde un po', ma non perchè debba essere per forza divertente o per forza introspettivo, è che in certi momenti mi risultava anche "stiracchiato",per così dire...sicuramente la trasposizione di un romanzo non è sempre semplice e non può sempre mantenere una coerenza (fight club sempre di palahniuk da questo punto di vista è ben altra cosa)che da senso alla storia cinematografica.
per me è un 6e1/2