Questa non è una commedia, questo è un film profondamente triste sulla solitudine e sulla precarietà della vita. A cui ognuno reagisce come può e come sa: Poppy ammorba il prossimo di chiacchiere e scherzetti, Scott si rinchiude in se stesso e si sforza di convincersi di essere felice, l'insegnante di flamenco agita con rabbia piedi e mani, le amiche di Poppy si stonano di alcool e musica, il bambino picchia i compagni...solo così si sopravvive e si riesce a non piangere e a non urlare. Ogni tanto a qualcuno il gioco sfugge di mano, e piange e urla: e allora viene fuori la vera natura della vita, senza scampo e senza speranza. L'aggressione fisica e verbale di Scott alla fine del film è liberatoria, per lui e per lo spettatore: ma è solo un attimo, poi tutto ritorna nella solita atroce confortante finzione, avanti così finché c'è vita. Strano film, bel film, che ti dà da pensare, dopo.
Ho appena visto questo film, e devo dire che faccio ancora fatica a capire alcuni episodi. Un film a mio parere bellissimo, che fa pensare a un sacco di cose, nonostante il titolo sembri richiamare la spenseriatezza; beh, se è vero che la protagonista pare esprimerla da tutti i pori, quello che ho avvertito io è un sottile senso di tristezza che parte dalle piccole cose e si estende ad un livello cosmico. Scene come quella dell'incontro con il barbone, con la sua uscita di scena senza senso e senza espressione, oppure l'intensa scena finale con il litigio con l'istruttore di guida, sono a mio titolo immagini di una tristezza cosi intensa che anche l'uomo più ottimista avrebbe avvertito. E' un film con un finale che fa trasparire un velo di rassegnazione alla vita, con un unico compromesso: proviamo a fare questo viaggio con felicità... Beh, non credo ci sia una cosa più triste di questa.
A leggerele recensioni della critica mi aspettavo un film pienodi contenuti o almeno con qualche pregio particolare. Invece si tratta di un filmetto divertente e niente piu'.
Dico io ma stiamo scherzando?Qualcuno dice:Il film non lascia nulla,i protagonisti non corrispondono alla realtà..." ma dove sta scritto che i film per essere interessanti devono necessariamente fotocopiare la realtà?Il film la trama la possiede,eccome se la possiede...ha un'idea alla base e la sviluppa meravigliosamente bene,la trama tanto difficile da scovare,vuole essere un inno alla leggerezza(non alla superficialità)alla felicità che così inflazionata rischia di essere fuorviante,il film non è mai melenso,stucchevole o patetico la protagonista non è una folle,un'invasata che ride perchè è scema(strepitosa Sally Hawkins)è una donna che ha compreso l'importanza di ogni momento nella sua essenza e nella sua unicità.Conosce bene il dolore e la frustrazione degli altri e per tali motivi decide di fare una scelta:profonda e radicale,quella di non alienarsi,di non complicare con banalità una vita che se non spesa con intelligenza può far soffrire e smarrire la strada,decide di accettare le sorprese così come le brutture e fare di queste(nei limiti del possibile)risorse,trasformarle in energia pura,positiva;incuriosita sperimenta un pò di tutto,si cimenta nel tango così come nello studio per prendere la patente,mette una maschera bizzarra ai bambini dell'asilo in cui lavora e poi si ubriaca in discoteca,con la consapevolezza che stare bene insieme agli altri e alzare un pò il gomito ogni tanto non può che fare stare infinitamente bene.Lo "scontro" finale tra lei e l'istruttore di guida possiede uno spessore,un dolore,una forza ed una pietas che sanno arrivare al cuore e toccarti per la bellezza e l'intensita con cui il regista(Mike Leigh sempre in forma)manovra e conduce la sua opera.Alla fine non hai solamente sorriso,hai imparato che la leggerezza è un soffio,una carezza,un palpito,un sussulto,una lacrima... Se dentro tutto questo non riuscite a trovarci una trama degna bhè...siete un pò stressati!
Trailer italiano (it) per Diabolik - Chi sei? (2023), un film di Antonio Manetti, Marco Manetti con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea.