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Il buio nell'anima

Opinioni presenti: 46
Media Voto: Media Voto: 8 (8/10)

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Molto carino.

(7/10) Voto 7di 10

La storia fondamentalmente ricalca i soliti revenge movie, organizzati in tre parti ben distinte: torto - crisi - vendetta. C'è da dire però che l'impronta data dal regista focalizza la pellicola su aspetti del tutto inediti: la paura e il dolore successivi alla violenza e a come essi possono trasformare una persona felice e solare in un individuo del tutto nuovo, cupo e insicuro. Parte del merito è da attribuire all'ottima prova di J. Foster. Peccato per qualche passaggio un po' pesante che fa lievemente calare l'attenzione dello spettatore perché il resto è di buona fattura.



Lorenzo, 21 anni, Arconate (MI).




a me non è piaciuto

(4/10) Voto 4di 10

Voglio dare un giudizio eminentemente soggettivo: veramente noioso!!! riuscire a non dare ritmo ad un film del genere penso sia un qualcosa di magico, ma se non ci fosse stato l'intervallo per alzarsi e sgranchirsi le gambe, sarei ancora a dormire in quella poltrona... il dramma non è così avvincente, l'aggressione non da quel senso di frustrazione che vorrebbe (le aggressioni dell'arancia meccanica di kubrick quanti miliardi di gradini sopra stanno?), la crisi è trasmessa bene ma forse essendo l'unica parte veramente buona poteva durare di più (e trovare più ritmo), la rivincita fa pena... buona la prova di jodie foster, forse più ottima che buona, ma mi riservo l'ottimo per quando la vedrò in inglese. il poliziotto era un regista migliore in crash che un poliziotto qui. pro:recitazione-idea contro:ritmo lentissimo-sviluppo della sceneggiatura in sostanza un film che balla tra il 5 e il 6, ma dal momento che voglio dare un giudizio personale, dico 4 e lo sconsiglio a chi non si sia bevuto almeno 3 caffè di fila...



Riccardo, 24 anni, Arezzo (AR).




Questo estraneo è tutto quello che sei ora

(9/10) Voto 9di 10

Se non avete visto il film e volete godervi il film, leggete solo l'ultima riga, non farò grandi spoiler, ma magari qualcosa può rovinare... Lei che diventa in pratica il vigilante, un giustiziere... ma questo non significa un film impossibile o che stoni molto. Molte volte i film ci mostrano questi personaggi come se dovessero essere "marchiati" di particolari fisici o caratterialmente diversi... invece il bello sta pure qui... lei è una persona comune che un giorno prende una decisione, supera un confine, la frontiera tra bene e male, e segue il suo istinto dipinto di rabbia. Leggendo giornali, guardando TG, di cose brutte a volte talmente fuori dall'ordinario e sorprendenti ne capitano veramente tante, e io immagino queste persone come persone comuni, non per forza devono essere degli psicopatici fin dalla nascita, anzi. Un giorno la mente decide di prendere dei provvedimenti in modo poco civili... Lontanamente mi ricorda "training day". Non per quanto vien raccontato, ma forse il motivo che il "buono" e il "cattivo" vivono dentro la stessa persona, il fatto che poliziotto e "cattivo" discutono assieme amichevolmente senza sapere realmente chi si ha davanti a sè e anche un po lo stile cittadino in cui viene ambientato, ma ripeto, lontanamente... Una delle ultime scene, il momento in cui il tipo chiama la polizia, scena poi vista dall'alto, lì sembra un finale alla crash-impatto fisico, tra l'altro un bellissimo film. Un piacevole film, da vedere!



Fell, 27 anni, Bellinzona, CH.




Fa' riflettere

(8/10) Voto 8di 10

Mi aspettavo un film con un po' piu' di azione...ma le riflessioni che la vicenda della protagonista ti porta a fare sono riflessioni importanti...soprattutto nel mondo in cui viviamo oggi, dove la violenza e la cattiveria hanno sempre la meglio sulle persone buone che vogliono solo essere felici...



Pandi, 34 anni, Bergamo (BG).




Finalmente mille domande e nessuna risposta!

(9/10) Voto 9di 10

Jodie Foster è poco credibile nei panni della "giustiziera della notte", ma questo film ha un merito che pochi hanno: lo spettatore riesce ad immedesimarsi piuttosto bene nel dramma vissuto dalla protagonista e, se anche può pensare che mai reagirebbe allo stesso modo alla violenza subita, certo è portato a porsi una serie di interessanti domande. Una su tutte: se vostro marito, moglie, fidanzato/a oppure figlio/a venisse ucciso da un malvivente siete così sicuri che, anche a mente fredda, il senso di insicurezza in una città che è la "vostra" e che consideravate "amica" e la frustrazione di fronte all'impotenza della giustizia non vi armerebbe la mano trasformandovi in persone diverse e capaci di cose che, al di fuori di quella situazione, non potreste neanche immaginare????



Paolo, 31 anni, Bertoni (RE).





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