queso film è molto più coinvolgente dei precedenti le motivazioni sono:
i poliziotti corrotti
la struttura del film
la sciena delle ragazze.
bisognerebbe evidenziare le sciene di nudo
Ma come puo' essere ben riuscito un sequel cosi insipido e riciclato in tutto e per tutto dal primo film? Questo terzo sequel non propone proprio nulla di nuovo. E' prevedibile, insulso e recitato da un attore che non è neppure la sbiadita copia del carismatico Brandon Lee. Fa cosi schifo a recitare infatti che non solo non commuove e non da emozioni, ma suscita disgusto. E' una vergogna che alcuni produttori e registi pensano ancora a creare sequel del bellissimo ed unico film di Brandon Lee. Non c'è mai stato un sequel decente fino ad ora. Solo sceneggiature miserabili e riciclate. Il mito di Brandon Lee non è nato a caso e per questo non si puo' imitarlo. Questo 3 corvo è il peggiore fra tutti i film del corvo. La trama infatti tende a copiare in molti punti e situazioni quella del corvo 1. Almeno il corvo 2 anche era un poco piu' originale d'idee. Non copiava la storia d'amore del primo film, aveva musiche migliori del 3 corvo ed anche interpreti piu' efficaci e validi. Insomma sono d'accordo con chi ha definito questo terzo corvo lo schizzo della brutta copia del primo film. Ma scherziamo? E basta con queste riciclature inutili e stomachevoli. Brandon Lee si è sicuramente rivoltato da un pezzo nella tomba!
non capisco perche abbiate dato tutti a questo film dei voti cosi alti. mi viene da pensare che vorse non abbiate visto il corvo 1 e 2..li si che c era poesia e la storia trasmetteva veramente dei sentimenti e delle emozioni grandi.il corvo 3 invece mi sembra solo una brutta copia dei primi due in cui non si segue per niente il filo tracciato in precedenza e assume i caratteri di un film poliziesco.io e la mia amica abbiamo trovato ben 31 difetti a questo film che voi tanto acclamate.se li volete sapere basta solo chiedercelo.personalmente non considero il corvo 3 come il continuo dei primi 2. l'email e' ***@libero.it.
In un mondo giusto, film di questo genere, dalle scarse finanze, senza grandi star che impongano il proprio narcisismo, senza ispirazioni originali che ormai sono state spremute e sfruttate al massimo per attirare le masse, fornirebbero delle irripetibili occasioni per sperimentare liberamente, per azzardare vie insolite, magari anche bizzarre o esibizioniste, ma comunque nuove. In un mondo giusto, un regista prenderebbe il personaggio creato nel 1989 da James O’Barr per analizzare i complessi e mai abbastanza sviscerati rapporti tra cinema e fumetto, tra la metropoli americana e la pittura gotica, tra letteratura horror e musica dark (ci provò una volta, e splendidamente, De Palma con Il Fantasma Del Palcoscenico)... Nel nostro mondo, invece, il solo talento apprezzato sta nel saper aggirare ogni rischio, nel giocare di rimessa dal primo all’ultimo minuto: ricalcare, replicare il già visto e il già dato, rispolverare le icone che hanno dato buona prova di sé, resuscitare a ripetizione dinosauri, mummie, vampiri, uominilupi, fantasmi dell'opera, terminator, alieni, highlander, Freddie Kruger, Frankenstein, Norman Bates... siccome l’obiettivo ideale non è creare il seguito di un grande successo (dove la parola "seguito" presuppone già uno sviluppo, una rielaborazione, quasi un pericoloso cambiamento), ma il suo perfetto e inattaccabile remake. Purtroppo, con Il Corvo 3 questo vecchio trucco non poteva ripetersi, per l’assenza di un dettaglio impossibile da surrogare: Brandon Lee. Attore scoperto tardi ed incredibilmente "esatto" per incarnare quella figura di spirito vendicatore, ma anche malinconico e sentimentale, nichilista e arrabbiato, candido e spietato allo stesso tempo. Un mito non nasce a caso, ma si nutre di quelle strane e tristi intersezioni tra arte e vita: quando un attore (figlio di un grande divo morto giovanissimo sul set), interpretando un personaggio che viene brutalmente assassinato e resuscita per punire i suoi aguzzini, muore anche lui durante le riprese e viene resuscitato dalle tecniche digitali, il film che ne viene fuori emanerà un "fascino" del tutto avulso dalle proprie qualità estetiche. Fascino che non si potrà mai imitare, a meno di non riprodurre la tragica e sublime simmetria che l’ha reso unico.
Ecco perché, dopo l’estinguersi del mito e gli inutili tentativi di alimentarlo, il volo del corvo si fa sempre più rasoterra. Insomma anche questo 3 episodio sarebbe da buttare e da dimenticare se non fosse per il fatto che alcuni hanno una forte nostalgia del primo unico corvo che sia diventato un cult nella storia del cinema horror.