Se ci fosse realmente un candidato alle presidenziali (in qualsiasi paese,beninteso,compresa l'italia!) con una verve e delle idee come quelle di tom dobbs, non ci sarebbe certo bisogno di un mero errore quantistico di quasivoglia computer per eleggerlo, sarebbe ovvio x tutti,quasi una scelta civica!! belfilm,ironico ma con basi solide quanto basta x farci venire voglia di farci domande su cosa succede quando votiamo...grande williams!!
Devo dire che da tempo non trascorrevo una serata così piacevole grazie alla visione di questo film, ironico, sincero, credibile e anche un pizzico sentimentale.
Un Robin Williams che non delude mai, proprio come il nostro Benigni, irriverenti ma puntuali nelle osservazioni.
Mi aspettavo una trama diversa, mi aspettavo di vedere cosa potesse fare un comico come presidente ( direi di attualita' per noi italiani... ), invece c'e' dell'altro, un inganno elettorale e il film gira su quello e non su cosa potrebbe fare un politico puro ed onesto per la massa popolare.
Le frecciatine di Robin sono micidiali ( spassosa e' la frecciata all'Italia che ha eletto un parlamentare trans ..:D:D:D )
Film che sottolinea di come tutti i presidenti ( e i nostri politici ) facciano i propri interessi e sperperino i nostri soldi, mentre dovrebbero farsi in 4 per risolvere i problemi veri del paese.
Il film parte un po' lento, ma lentamente migliora.
Consigliato, soprattutto a chi come me vorrebbe delle facce nuove in politica e perche' no, Grillo! ( sicuramente meglio del berlusca o del romanone )
Film di buona qualità, sorretto quasi interamente dalla buona interpretazione di Robin Williams e soprattutto di Laura Linney.
Il regista con mano "leggera" e seminascosto dalla facciata di commedia prende in giro e smaschera molti "buchi" del sistema americano. Durante lo scorrere del film lo spettatore ha il modo di rendersi conto come molto negli stati uniti è gestito da pochissimi potenti che nascondono, tengono segreta la verità per i loro tornaconti, non si riesce a rimanere indifferenti su come la gente comune venga per un certo verso presa in giro, ognuno di noi non è libero di decidere, non è libero di vivere a modo suo, non è libero di avere una sua vita e una sua privacy. In tutto questo è bello vedere che un uomo, Tom Dobbs, rinuncia per la correttezza e la giustizia a una delle cariche più importanti, più prestigiose e più potenti del mondo come quella di diventare presidente degli Stati Uniti. Molti potenti americani dovrebbero vedere questo film e prendere esempio da lui e dalla coraggiosa Eleanor Green
Un comico si candida alla presidenza usa e incredibilmente riesce a vincere le elezioni. Ma, in realtà, l'esito delle consultazioni è falsato dal nuovo sistema informatico di conteggio dei voti, appena introdotto. Della cosa si accorge una donna che lavora per l'impresa che produce il software, che alla fine viene creduta dal presidente designato, il nostro Robin Williams, che per giunta si innamora di lei.
Poteva essere una storia interessante e attuale, ma invece l'analisi sull'insoddisfazione per i partiti e le ragioni della cosiddetta antipolitica lasciano subito il passo a una storiella dalla trama esile e improbabile. Una completa delusione. E Williams fa sempre meno ridere.
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(7.5/10)
