Un film nella film, la trama e convolgente ti porta fino alla fine senza avere mai la sensazione di chi sia in realtà il cattivo. Non a caso sembrerebbe che il finale sia stato scelto tra 3 possibili soltanto dopo averli girati tutti e 3.
Si puo vedere.
Ciao.
Un thriller non può essere logico, specie se si mette tanta carne al fuoco come in questo caso: pedofilia, omicidi, violenza, giornalismo e chi più ne ha più ne metta. Forse parlando di sceneggiatura la parte più illogica è la struttura del personaggio Berry. Una giornalista attenta al malcostume, all'ipocrisia perbenista, difficilmente la vedo come pluriomicida, eh si, perché alla fine del film questo è diventata la Berry....Così come dopo 10 minuti credo che nessuno spettatore considererebbe Willis l'assassino...tutto prevedibile, tranne il finale, assolutamente illogico.
Mi pare che oggigiorno per sopperire a carenze di idee, carenze registiche si debba per forza costruire il finale che stravolga il film, in cui le vittime sono colpevoli e viceversa, in cui l'eroe\eroina di turno vengano distrutti. A volte può funzionare, ma solo se si rispettano le regole del giallo, se poi ogni tassello si incastri come in un puzzle. Non è questo caso. La Berry è espressiva come la tastiera dalla quale scrivo, Willis come al solito (purtroppo) gigioneggia troppo, e l'unico convincente è Ribisi nella parte dell osfigatissimo amico\innamorato\genio del computer---- Vedendo questi film per di più è molto difficile non diventare sessuofobici: le donne secondo gli americani. Pu**ane, carriesriste, sfigate brutte, ma buone, assassine.....a volte il tutto è shackerato come in questo caso...Mamma mia, spero tanto che le donne nn siano così, altrimenti poveri noi!!!
Saluti