Film acuto, poco scontato, bravissimi i bambini e bella l'idea di averli scelti come protagonisti per descrivere la quotidianeità in quel periodo.
le maestre dell'asilo mostri per il bimbo, alla fine lo sono anche per noi spettatori occidentali. non un bacio, nè un abbraccio. sorrisi pochi.
alla fine il messaggio qual'è? ognuno può giungere alle conclusioni che vuole.io ciò che ho colto è questo:il "regime" non ti schiaccia se tu ragioni con la tua testa.il bimbo alla fine ha vinto la guerra dei fiori rossi, scasppa dall'asilo. risultato: è comunque solo
..mah...non so che dire...comunque, il film è molto divertente su certi apsetti perchè mi ricorda le mie nipotine,ma oggettivamente davvero poteva spiccare il volo perchè sarebbe potuto essere il fil di un bimbo ribelle,non le solite cose melense...ecco la trovo una chance perduta perchè non ha uno sviluppo,è orizzontale,piacevole ma senza evoluzioni...piacevole forse per il tema più che per la narrazione...le motivazioni, sostanzialmente, te le devi torvare da solo...
Il Film mostra la vita all'interno di un asilo
in cui educatrici (tutte donne) e bambini convivono inquadrati in un ordine militaresco, piatto e molto squallido.
La gelida perfezione di questo minimondo viene turbata dall'arrivo di un bambino che rifiuta di essere incasellato e maneggiato come un pupazzo.
La piccola società, ha però gli stessi istinti
di quella degli adulti, ed emargina il bambino diverso portandolo a diventare un "cattivo soggetto" che per rivalsa ne combina di cotte e di crude sempre di più...
L'asilo militaresco non stupisce visto che la Cina ha sempre avuto una particolare inclinazione per la distruzione e l'avvilimento dell'individuo, quello che invece colpisce (in negativo) è il finale assurdo..
E' come se bruscamente il Film si interrompesse e la comparsa dei titoli di coda lascia lo spettatore con un palmo di naso e la bocca aperta, anzi spalancata !!!
Gli affibbio un 6 a causa del pessimo, insulso finale..
ed è un peccato perchè poteva venir fuori qualcosa di bello ed originale.
La guerra dei fiori rossi, appena finito di vedere, film cinese di Zhang Yuan, tratta la storia di un bambino che per gli impegni della famiglia, viene lasciato in un istituto di infanzia in cui svolgendo diligentemente cinque azioni giornaliere, si possono guadagnare fiori rossi di carta velina come note di merito. Se solo in questi cinque modi si può guadagnarli, in tantissimi altri è possibile perderli. Qiang non capisce questo nuovo mondo, non capisce le regole, non capisce la stereotipizzazione, si sente in tutto e per tutto alieno a questa nuova dimensione e non riuscirà mai a guadagnarsi alcun fiore. Riuscirà però a convincere gli altri bambini che la maestra di notte si trasforma in un mostro e si mette alla testa di un tentativo di scherzo mal riuscito. In seguito riuscirà solo a guadagnarsi altre punizioni, rifiutando questa micro-società fino a diventarne un reietto e poi un bulletto.
Film molto difficile, dal ritmo lento, dialoghi molto sfilacciati tra loro, tensione narrativa prossima allo zero che ti fa arrivare sfinito ai titoli di coda. Regia e fotografia indubbiamente ottime, ma film che resta come un tentativo abortito di critica al sistema di educazione cinese. Altro pregio del direttore è stato quello di essere riuscito nell'improbo compito di dirigere un cast così difficile come questo costituito quasi interamente da bambini, ma nel complesso il film, oltre alla poeticità delle immagini o dei messaggi subliminali (di più in effetti in Cina non ci si può permettere di questi tempi), lascia ben poco. Anche il doppiaggio non aiuta a migliorare la digeribilità.
Visione consigliata solo ad un pubblico avvezzo e amante della cinematografia cinese, per il resto lo sconsiglio.
...strabiliante per come mi ero immaginata! La storia è vista cogli occhi di bambini e quindi bravo il regista e lo sceneggiatore che ci hanno fatto vivere l'emozione di tornare al mondo fantastico dell'infanzia, anche se sicuramente non l'abbiamo vissuta come questi bambini cinesi in istituto.
I piccoli attori sono stati davvero bravi, quelli adulti sembravano volutamente messi in ombra, per rimarcare di più il punto di vista dell'infante...
Ma la fine? che vuol dire? non si può lasciare un film così! e nn venite a dirmi che questa è arte!certo nn volevo mica un finale alla strappalacrime o con sorpresa finale, ma almeno un barlume di senso doveva pur avercelo...e invece niente!
l'unica cosa...forse il finale vuole indicare l'estranietà e la riluttanza della società che circonda il piccolo protagonista....
è un film che consiglio poco, solo a chi ha la pazienza di non annoiarsi troppo e di riflettere qualche giorno dopo il film per dar un senso a un finale senza senso.