Merita il massimo dei voti questa pellicola che ti lascia senza fiato. Spinta fino al limite ma non esagerata e surreale come alcuni hanno descritto. sono certo ke lo rivedrò ancora un centinaio di volte. mi vieni già voglia di rivederlo!
Primi decenni del '500, ultimi fuochi della grande civiltà maya. Nella foresta dello Yucatan, l'esistenza del giovane Zampa di Giaguaro e della sua pacifica comunità è sconvolta da un inatteso e sanguinoso attacco esterno. Il racconto di questa storia di vite distrutte offre a Mel Gibson l'opportunità di fare una profonda riflessione sulla nostra civiltà occidentale. Una civiltà, anche la più grande, è destinata a dissolversi dal proprio interno. Partendo da questa frase di Will Durant, citata all'inizio del film, Gibson invia un monito a noi tutti, uomini e donne del XXI secolo. La storia narrata nel film evidenzia la trasformazione di una società pacifica e tollerante in un'altra fondata sull'odio e sulla sopraffazione dell'uomo sul proprio simile. Vedendo un'intera ed indifesa comunità essere brutalizzata, ridotta in schiavitù e sacrificata in nome di deliranti propositi di grandezza, cone non ripensare ai nazisti ed allo sterminio degli ebrei? Non solo. La contaminazione della natura che viviamo oggi è paragonabile a quella perpetrata nella fase storica narrata in "Apocalypto". Il film viene proposto in lingua originale (antico maya yucateco), sottotitolato, e questo elemento, se da un lato ne rende oggettivamente più difficile la visione, dall'altro dona autenticità e suggestione alla pellicola. Certo, come già era accaduto con "La Passione di Cristo", la narrazione viene portata avanti con intensità, realismo e crudezza. Ma Gibson è un uomo(ancor prima che un autore) orgoglioso delle proprie idee e, per questo motivo, disposto a difenderle sternuamente. Il suo rigore morale e la sua onestà intellettuale, al di là di ogni legittima discussione, vanno,quindi, ancorauna volta riconosciuti ed aprrezzati.
Dopo tanto tempo che un appassionato come me di film non trovava soddisfazione è arrivato Apocalypto,nell' opera di Gibson ci sono tutte le caratteristiche che un film del genere deve avere,catapultarti all interno della natura selvaggia ad ansimare affianco al personaggio principale nella corsa contro il tempo per salvare la sua famiglia ,nulla c'è di artificiale nella lotta tra guerieri,il pregio della pellicola è nella nudità del racconto.
Sono un appassionato di Braveheart, che è il mio film preferito in assoluto, e comunque conoscendo la bravura di Mel Gibson, quando andai a vedere il film ero pieno di speranza.
Purtroppo non ci volle molto per rendermi conto della banalità di questo film. Il protagonista "l'uomo più fortunato del mondo" era sul punto di essere sacrificato, quando arriva un eclissi e gli dei sono compiaciuti...Gli viene detto che se riesce a scappare l'avrebbero liberato, e neanche una freccia riesce a colpirlo, mentre lui non fa altro nel film che correre, peggio di Forest Gump...con cui condivide il quoziente intellettivo del resto (dannazione, fai due frecce avvelenate con il veleno della rana e le usi tutte e due sulla stessa persona? Ma non potevi usarla su qualcun'altro?).
Altra assurdità, la donna che stando nella fossa rischiava di annegare...mai sentito parlare di galleggiamento?
Per non parlare del fatto che quest'uomo è così fortunato da finire proprio nel punto esatto in cui Colombo sbarcò nell'America!
Tutte queste cose, unite alla mancanza di realismo ed alle varie incongruenze ed alle americanate, l'ha reso gli 8 euro peggio spesi della mia vita.
Mi aspettavo poco da questo film, tanto sangue e poca storia; invece è esaltante, coinvolgente e adrenalinico: l'ambiente è a dir poco affascinante, i costumi altrettanto, la storia riuscitissima e lo svolgimento dell'inseguimento è mozzafiato:di solito in questi film il finale è scontato, si sa già che il cattivo morirà e il buono o sopravvive o muore. Qui invece fino alla fine non sono stato capace di formularmi un'idea se il protagonista sarebbe morto o invece avrebbe vissuto. Anche il finale con l'arrivo delle navi cristiane è molto bello e riuscito. Dovrei fare delle considerazioni riguardo alle critiche: premesso che il film può piacere o non piacere, non è poi così cruento come me l'avevano presentato: ci sono delle scene di sangue, sì, ma si è visto molto di peggio, come nella stessa Passione. Riguardo ai falsi storici, li riterrei tutti passabili, dall'eclissi che gli Atzechi già conoscevano all'anacronismo delle navi.