Penso che sia un bel film sotto molti punti di vista.Ciò che vedo va oltre i difetti descritti,me li fa dimenticare.Apprezzo la scelta della lingua,la bravura degli attori (persone del posto,nessuno famoso e con poca esperienza)nell'esprimere i sentimenti: la paura vissuta e superata,la forza e voglia di vivere, di ricostruire, i valori della vita e la considerazione degli anziani che VENGONO ASCOLTATI E CHE HANNO ANCORA UN RUOLO RICONOSCIUTO nella popolazione.La disperazione, il dolore, la capacità di fare sacrifici per il bene di tutti,il valore della famiglia (legame forte e importante), la vita semplice fatta di poche cose ma vissuta con gioia......Quando guardo un film mi piace osservare la scenografia, i costumi,la scelta degli attori, le musiche e sono convinta che quest'opera meriti molto di più. Credo che violenza, sangue ed eroi non bastino per attirare persone al cinema.CREDO che le persone non vanno al cinema per le americanate.Molto di quello che c'è nel film è ancora reale e attuale.Nel mondo succedono ancora queste cose, il fatto che non si vedano non significa che debbano minimizzare.Ho 45 anni nel mio lavoro ho molti contatti con molte persone dai 20 ai 100 anni, vi assicuro che a molti di loro piace vedere un film "irreale" perchè gioia,amore,condivisione,sacrificio e altri valori sono così rari da sembrare prorpio irreali o americanate.
Bel film. Pensavo ad una stupidata con violenza gratuita e mi sono dovuto ricredere. Spesso onirico od immaginifico ma certamente valido. Resto stupito dalle polemiche sui maya: che schiavizzassero tribu' minori ed andassero alla grande (ma forse, forse,non alla grande come nel film), è alla portata di qualsiasi appassionato delle civiltà del sudamerica. Che avessero un concetto particolare della vita e della morte anche! Ed allora vai Mel Gibson con un capolavoro anche 'etico' per i valori espressi in modo totalmente inusuale.
Quando in ogni civiltà inizia a prevalere la violenza, la prevaricazione, l'essere spietati, siamo all'inizio della fine.
Abbastanza violento (checché se ne dica), il film è stato girato magistralmente e l'idea di lasciare che sia parlato nella lingua originale dona maggior pathos e realismo alla storia.
Il finale fa comprendere che si deve essere diffidenti di ciò che non si conosce e che un nuovo inzio deve essere in sordina.
Non posso altro che dare il massimo.
Primi decenni del '500, ultimi fuochi della grande civiltà maya. Nella foresta dello Yucatan, l'esistenza del giovane Zampa di Giaguaro e della sua pacifica comunità è sconvolta da un inatteso e sanguinoso attacco esterno. Il racconto di questa storia di vite distrutte offre a Mel Gibson l'opportunità di fare una profonda riflessione sulla nostra civiltà occidentale. Una civiltà, anche la più grande, è destinata a dissolversi dal proprio interno. Partendo da questa frase di Will Durant, citata all'inizio del film, Gibson invia un monito a noi tutti, uomini e donne del XXI secolo. La storia narrata nel film evidenzia la trasformazione di una società pacifica e tollerante in un'altra fondata sull'odio e sulla sopraffazione dell'uomo sul proprio simile. Vedendo un'intera ed indifesa comunità essere brutalizzata, ridotta in schiavitù e sacrificata in nome di deliranti propositi di grandezza, cone non ripensare ai nazisti ed allo sterminio degli ebrei? Non solo. La contaminazione della natura che viviamo oggi è paragonabile a quella perpetrata nella fase storica narrata in "Apocalypto". Il film viene proposto in lingua originale (antico maya yucateco), sottotitolato, e questo elemento, se da un lato ne rende oggettivamente più difficile la visione, dall'altro dona autenticità e suggestione alla pellicola. Certo, come già era accaduto con "La Passione di Cristo", la narrazione viene portata avanti con intensità, realismo e crudezza. Ma Gibson è un uomo(ancor prima che un autore) orgoglioso delle proprie idee e, per questo motivo, disposto a difenderle sternuamente. Il suo rigore morale e la sua onestà intellettuale, al di là di ogni legittima discussione, vanno,quindi, ancorauna volta riconosciuti ed aprrezzati.
Come sottolineato da altri il grande merito di questo film è che per due ore abbondanti ti trasporta in un altro mondo e ti ci fa stare benissimo, sì che il tempo passa che non te ne accorgi. Il film è coinvolgente, mostra la vita normale di tutti gli uomini (il lavoro, qui la caccia, l'allegria, i problemi famigliari, i rapporti padri-figli, la comunità) e come questa venga sconvolta dall'irrompere della crudeltà, della cattiveria, della violenza, ma come queste, nonostante tutto, non abbiano l'ultima parola.
Bella la sottolineatura del non aver paura, perchè è la paura tante volte a impedirci di vivere e a sconfiggere il male. Notevole anche la presentazione degli affetti famigliari, l'amore tra i coniugi e per i loro figli.
La violenza non mi è semnbrata poi così eccessiva, e le polemiche mi sembrano del tutto gonfiate ad arte.
Troppo da "fumetto" però l'inseguimento, in particolare alcune scene, tipo l'inseguimento del giaguaro.. Per questo do 9 e non 10.
Ah, bellissima la colonna sonora.
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(7.5/10)
