Non mi ricordo di quante volte ho letto, da ragazzina, "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen.
Lì il finale era ben diverso da quello del magnifico film di Disney: la sirenetta, impossibilitata a coronare il suo sogno d'amore ed impossibilitata a tornare nel suo mondo, si trasformava in spuma del mare.
A Copenaghen, giustamente, si è voluto celebrare questa magnifica fiaba: una piccola sirena, seduta su di uno scoglio, guarda con nostalgia il mare, il suo mondo perduto, perchè in realtà ormai non appartiene a nessuno dei due mondi: non appartiene al mare, il suo elemento naturale, e neppure al mondo degli uomini, quel mondo che aveva tanto sognato.
Ma come Disney vede questa splendida fiaba?
Ariel è un'inquieta adolescente, che desidera scoprire mondi diversi, il Tritone è un burbero padre che la ama veramente e, in fondo, la capisce, il granchio Sebastian è una guardia del corpo spassosissima e pasticciona.
Ma Ariel è alle prese con l'amore. L'amore cambia e per amore si fa e si combina di tutto. Ariel desidera cambiare, essere un'altra persona per il ragazzo che ama e, quindi, perdere le pinne e diventare umana.
Allora, come nella fiaba originale, che fa? Si sacrifica completamente, sacrifica il suo mondo per amore.
Amare significa anche sacrificio, rinunciare, per la persona amata, ad un pò di noi stessi. Ed è un sacrificio poco doloroso, se si ama veramente, anche se nella fiaba originale non è assolutamente coronato dal successo. Poco importa. Ciò che importa è il concetto, l'atto di donare se stessi per la persona amata.
E' una lettura scioccante per un'adolescente, ma altamente istruttiva, come nel film di Walt Disney, che ne ha mantenuto profondamente il significato.
Amare significa davvero donare e sacrificarsi per la persona amata. Ed è una cosa totalmente istintiva, se c'è il vero amore. E non è assolutamente gravoso, ma una cosa naturale.
La più bella favola del mondo. Da leggere, per i ragazzi, per imparare cos'è e cosa fa fare l'amore.
Allo stesso tempo, un film da guardare e riguardare per scoprire come potremmo, veramente, essere noi stessi.
Non ho mai visto un cartone animato piu bello di questo, le critiche negative fatte a questo cartone animato sono fatte da gente che appartiene a un'altra generazione dove non ce piu spazio per la favola e la fantasia peccato, non sanno cosa si perdono.la storia e tutti i personaggi di questo cartone sono indimenticabili-
mai visto un cartone animato piu bello.divertente,sentimentale a tratti drammatico,che belli tutti i personaggi!la storia è commovente e coinvolgente.bravissimi quelli che hanno dato la voce ai personaggi.
Questo film è di per sè buono ma non è nulla di speciale. Ora passo a elencare cosa mi è piaciuto e cosa no. Mi è piaciuto il buon Re Tritone, perfetto rappresentante dei padri di oggi che magari possono sembrare cattivi ma che in realtà vogliono solo molto bene ai propri figli e per questo, a volte, reagiscono in modo sbagliato e con eccessiva autorità. Mi è piaciuto anche Sebastian, portabandiera della comicità, che insieme al gabbiano ha aggiunto a un film mixato e con indiscutibili lavorazioni digitali buone, un tocco di comico che certamente non guasta. Non mi è piaciuto, invece, il protagonista. Sì, perchè dal mio punto di vista, Ariel è stato un personaggio sicuramente azzaccato, ma che non è stata all'altezza del suo titolo. La sirenetta manifesta eccessiva immaturità e troppi difetti caratteriali (come ho già detto immaturità, ma anche disubbedienza, violazione e altre norme sbagliate). La Disney dovrebbe educare i nostri ragazzi e un personaggio così non educa. Anche Ursula, per quanto brava, dimostra tratti nel suo comportamento che sono da pazza da ricovero. Aggiungo inoltre che questo film è pieno di messaggi subliminali. Molto meglio il Re Leone, credetemi.