Ho letto frequentemente che il genere horror, grazie ai britannici, potrebbe salvarsi dai tentativi di omicidio del cinema yankee e di quello nippo-coreano. così, già positivamente colpito da "28 giorni dopo" e "shaun of the dead" (in italiano l'alba dei morti dementi), ho deciso di spararmi le due pellicole del golden boy neill marshall (autore dell'acclamatissimo "the descent") partendo dal suo esordio: "dog soldiers". il film narra la storia di un pugno di soldati britannici (tanto coraggiosi quanto fessi) che, nel corso di un'esercitazione nei boschi scozzesi, si trovano ad affrontare un branco di famelici licantropi che li costringono alla ritirata in un cottage. purtroppo, l'originalità non è certo una caratteristica della pellicola: l'idea della casa sotto assedio ricorda tantissimo "la notte dei morti viventi" di romero; uno scontro tra soldati e bestie, ove le seconde danno lezioni ai primi in fatto di strategia militare, si è già visto in "aliens - scontro finale" di cameron; la pensata di utilizzare le bestiaccie come micidiali macchine da guerra l'avevano già avuta le alte sfere politiche della tetralogia di alien. nè il film si ricorderà per la la suspance ed il colpo di scena: gli attacchi dei lupi mannari sono telefonati come i passaggi di beppe giannini; chi siano i proprietari della casa dove si rifugiano i protagonisti è chiaro a tutti (fuorchè ai protagonisti) sin da subito; che tra i soldati ci sia un infiltrato dei licantropi e chi esso sia è evidente anni prima che i protagonisti lo scoprano. ciò nonostante non mi sento assolutamente di bocciare il film. anche se il budget a disposizone doveva essere veramente ridicolo (lo si capisce dai costumi dei lupi mannari), le scene gore sono ben fatte, gli attori sono discreti ed il golden boy marshall offre qualche spunto tecnico registico niente male. voto: 6.
Non male questo film che, realizzato (almeno credo) senza un grosso impiego di denaro, riesce ad attirare l'attenzione dello spettatore molto più di quanto non riescano a fare molte altre pellicole esageratamente sponsorizzate. L'inizio della narrazione è gestito davvero in maniera ideale per far calare quel velo di mistero (la scena del ritrovamento dell'accampamento vuoto è simile alle prime fasi di Deatwatch-La trincea del male), la parte centrale scorre abbastanza, anche se nel finale ero convinto sarebbe arrivato qualche colpo di scena di portata maggiore. Le scene splatter sono ben realizzate. In definitiva un bel lavoro.