Ottimo film, grandi interpretazioni di ninetto e fabio,argomento difficile ma direi che è stato affrontato bene, ho leto pareri discordnti, credo che dipenda tutto dal vissuto personale, però ho difficolta a capire chi ha dato voti bassissimi,però c'è da dire che alcune vaccate raggiungono punteggi folli, direi che un buon otto è più che meritato.
Raramente piango per un film. E nei film cerco emozioni interiori, cerco riscontri alla mia realtà . Forse perchè mi sono rispecchiato appieno, ho rivissuto il mio passato, la rassegnazione, la speranza... ed il volo.
Incredibile poi quel cognome "Bosetti", lo stesso di un compagno di camera d'ospedale che da tempo non c'è più... (ciao Marco). Insomma è il film che avrei voluto girare, il film di una vita... E per la personale emozionalità merita il massimo (mi scuso ma non riuscirà mai a dare pareri squisitamente tecnici).
Mi trovai ad una conferenza di presentazione di questo film e,incuriosito dalla novella fama di Volo,ho deciso di vederlo:ne è valsa decisamente la pena in quanto la conosciuta trama,che poteva sembrare retorica,invita a numerose riflessioni e l'argomento,sicuramente drammatico,è trattato dal regista con notevole sensibilità.Volo è uno di quei soggetti che sono capaci a fare di tutto e si conferma quindi anche valido attore;Davoli grande;Anita bella e dolce.Ad maiora!
Partiamo dai pregi: 1)Questo film è lento...e forse è l'unico pregio che ha. La lentezza ben descrive lo stato d'animo del malato, di colui che è in attesa di una diagnosi. 2)Davoli: ottima recitazione che mette a nudo l'inadeguatezza di Volo. Volo è una comico...come attore infatti fa ridere. Per il resto la trama è scontata, già vista. La solita storiella di quello che non apprezza ciò che ha fino a quando non rischia di perderlo, che anela il futile perdendo di vista le cose importanti...va bene, abbiamo capito, passiamo oltre? Appunto...passiamo oltre.
Un film senza grandissime pretese, ma ben fatto e che tratta il tema della malattia senza scadimenti retorici. Ottima l'interpretazione di Fabio Volo, come al solito pregevole quella di Ninetto Davoli.