In effetti non c'è in tutte le bandiere, e neanche nel film anche se nel finale si può capire bene dai loro sguardi. La stella che non c'é, è appunto l'amore, che intanto, sembra, che solo i due protagonisti ne sono provvisti in tutta quella bolgia d'inquinamento e popolazione ("cinese" in questo caso, ma infine si riferisce per qualsiasi posto). Su questo siamo d'accordo, però a me non convince molto il film. Manca un pò di "convizione" da parte degli attori: non trasmettono quel pò di commozione allo spettatore, quel pò di umanità e, inoltre, storia già vista anche se svolta in un paese che solo adesso si sta affacciando. Son belle le sue tradizioni, ma di queste non se ne vedono proprio nel film , anzi ... ciò che mostra son solo le sue negatività.
L'idea di fondo (il viaggio come metafora di meditazione, cambiamento e rinascita) è ormai stata eccessivamente usata ma grazie a qualche accorgimento del regista, la pellicola risulta essere gradevole. C'è comunque un aspetto inedito: la scelta della Cina dei giorni nostri come meta del viaggio, con tutte le sue contraddizioni e i suoi simboli, e che ci viene mostrata da un punto di vista diverso dal solito (e forse un po' falso). Ci sono poi almeno da citare i personaggi principali: l'operaio Vincenzo (un convincente S. Castellitto), in continua ricerca della sua fabbrica, e la traduttrice Liu, una neomamma in crisi d'identità e piena di problemi. Peccato per qualche debolezza sul piano della sceneggiatura (il pretesto per il viaggio per esempio è ridicolo) che non permette al film di meritare più della sufficienza.
..storia incredibile,…ho rivissuto i miei inizi nella acciaieria ilva di genova (ora chiusa) dove sono state fatte le prime riprese per poi riconoscere le altre grandi acciaierie cinesi presso le quali ho lavorato.
dalla baosteel di shanghai alla wisco di whuan, passando dalla strana città di chongqing per poi finire agli stabilimenti di baoutu. ogni posto nei quali mi sono ritrovato a lavorare,…sono senza parole. il film molto belle che ben spiega la nostra relazione con la cina che non conosciamo.
Dare un'opinione su questo film risulta essere un compito arduo quanto banale....Lento e semplice da una parte, Amelio ci fa vedere l'altra faccia della Cina, quella che molti di noi ignorano.Ma sarà poi davvero così la Cina??
Chi sostiene di sì e chi continua a odiare il film perchè riproduce una "falsa" Cina...(come ad esempio il detto del cinese che fa lo sgambetto e poi ti aiuta ad alzarti considerata da alcuni "falsa")
Puo piacere o non piacere..in poche parole si potrebbe dire "Alla ricerca della felicità in Cina"...
Un viaggio dove due attori trovano la loro parte mancante...Finale tipico alla Gianni Amelio....un finale che ti lascia tanti se e tanti forse...
Ma alla fine capisci che non puoi esistere senza la "stella" poichè grazie a questa si colma il vuoto che c'è dentro di noi; anche a costo di andare in Cina...
Ho avuto occasione di viaggiare attraverso la Cina: dal mio personalissimo punto di vista, questo film ha avuto il merito di far riaffiorare tanti ricordi, tante sensazioni, tanti momenti di stupore e talvolta disorientamento. Capisco che la vicenda -semplice fin quasi all'inverosimile e poco credibile- e il ritmo lento possano non piacere a tutti. Tuttavia ritengo si tratti di un tentativo abbastanza riuscito di offrire alcune istantanee di questo stupendo e complesso paese e della sua gente. Buon viaggio!
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(6/10)
