Avendo visitato gia' tre volte (l'ultima un mese fa) la Cina, ero attratto da questo film, per scoprire altri risvolti della vita di questa grande (talvolta verrebbe da dire "grossa" invece di "grande") nazione.
Castellitto e' superbo, il film e' coinvolgente, la giovane interprete cinese eccezionale.
Assolutamente da non perdere
Non sono un cultore di film e pertanto mi astengo da giudizi tecnici. ho visto il film in francese sul canale france 2 e quello che mi ha colpito è stato il rapporto umano che si è sviluppato tra i due protagonisti; un rapporto a volte silenzioso ma ricco di sguardi, di abbracci, di naturali incomprensioni dovute alle differenti culture, in uno scenario immenso, difficile da comprendere per noi europei, ma ricco di forti emozioni. ho rivissuto in parte una relazione personale con una ragazza cinese che ha lasciato un segno indelebile nella mia vita. bravi gli attori: castellito ha dato ancora una grande prova... la ragazza cinese, bravissima e naturale mi ha affascinato.
Il film l'ho trovato bellissimo.
secondo me il film mette in risalto sotto " metafore
cinesi" quale dobrebbe essere la " qualita' della vita" e come basta un semplice inconro a farti ragionare su argomenti lontani dalla tua mente e dal tuo scopo.
per me mette in evidenza anche l'incontro tra persone che riescono anche non conoscendosi a entrare in comunicazione empatica.
il film e' una miniera di messaggi che vengono regalati allo spettattore in forma semplice .
Quindici minuti di applausi a Venezia, da parte degli “indottrinati”, tanti ce ne sono voluti per svegliare gli altri spettatori dal torpore in cui saranno caduti durante la proiezione del film.
Buonavolontà ( S. Castellitto ) ci affligge con la sua aria triste da sfigato, non una sola espressione coinvolgente, il passo lento pesante, con mezzi sorrisi da depresso, che non capisce né il mondo né la Cina.
Memorabili le scene in cui si presenta al pranzo dei cinesi con il vocabolario traducendo parola per parola, si raggiunge il massimo dell’ilarità.
Forse conosceva la Cina dai fumetti!? Magari era convinto che ci fosse ancora l’Impero!?
Può darsi, anche i cinesi ci conoscono poco. Una volta un cinese mi chiese se il capo del nostro governo fosse il Papa, mah, anche nel film pensano che Castellitto sia un iracheno.
Comunque il povero manutentore gira per la Cina, ( con i soldi di chi? Un tale viaggio con interprete al seguito ha un certo costo ) con una “centralina” poi gettata nei rifiuti dai tecnici cinesi.
Un documentario su Rai 3 dei “Turisti per Caso” sarebbe stato più coinvolgente e forse avrebbe fatto meglio capire la realtà in cui si muove oggi la Cina.
Chi conosce la Cina vedrà un film ovvio e scontato, dove compaiono schermi lcd in ambienti fatiscenti, cellulari su barconi carichi di operai che navigano fiumi nebbiosi ( “Apocalypse now”, F.F.Coppola ), bambini belli e paffutelli adatti per uno spot televisivo ( sono il futuro? Ma non vanno nascosti quando sono “in più”) e vecchi quali stereotipi di una Cina che fu, dove il comunismo ha fiaccato il fisico ma non l’animo di un popolo fiero e contadino.
Chi invece non conosce questo grande paese rimane sicuramente confuso anche se gli schermi televisivi sempre più presentano la realtà in cui sono proiettati i paesi “del nuovo comunismo“ sotto la spinta di tipo capitalistico. Diranno: vedi che i cinesi mangiano le formiche? Vedi Castellitto mangia solo riso in bianco e si ammala poveretto! Vedi quanti altoforni ci sono, basta un camion per girarli tutti! Certo li comprano in tutto il mondo e noi li facciamo morire con “prodotti avariati”! Ma dai, lo vedi che era meglio con Mao Zedong!
Poveri noi italiani che dopo aver visto esportare con i nostri film mafia, pizza, spaghetti ora esportiamo un “comunismo ideale”, che il mondo invece rinnega in quanto matrice di povertà e tristezza sociale.
Ma perchè nella scena finale, quella del treno, Bonavolontà non resta solo e sperduto nell’immensa Cina, nel panico delle sue contraddizioni anziché ritrovare la sua interprete cinese ( fortunato in mezzo a un miliardo e mezzo di persone ) e decidere che quella in Cina sarà la sua nuova vita, sarebbe stato più serio!
Mi ha stupito trovare un voto medio così basso per un film di cui ho goduto ogni minuto.
Il tema del viaggio, l’evoluzione del rapporto tra i protagonisti sono la sostanza del film e la noia che molti opinionisti hanno provato non mi ha nemmeno sfiorato.