mi è parso piuttosto una cosa nè carne nè pesce.ancora ora non riesco a credere chi possa aver diretto una recitazione così balorda del protagonista.dov'è finito
lo spessore di gavras? forse anche i grandi maestri
soffrono di senescenza!peccato,non so dove il vostro critico abbia trovato ironia.incredibile cosa possa fare l'ammirazione conformista,o c'è dell'altro
La freddezza con cui in protagonista fa fuori i potenziali rivali la dice lunga sull'epoca lavorativa in cui viviamo.
Lo stesso termine "cacciatore di teste", normalmente usato per identificare le agenzie che procurano alle aziende lavoratori selezionati, denota involontariamente la competizione e la barbarie a cui anche i cosiddetti quadri e dirigenti, sono sottoposti. Certo una politica del lavoro diversa da quella dell'operaio alla catena di montaggio o del bambino cinese a cui si vieta l'infanzia, ma pur sempre violentissima.
Film inquetante che spero faccia riflettere anche politici e azionisti.
E' un film che ho iniziato a vedere più e più volte, ma il clima nero ed angosciato m'ha fatto desistere più volte, perché è un tema che tocca la mia generazione e che vedo continuamente, la schiavitù moderna.
Fa male toccare certi argomenti, ma è necessario a prenderne coscienza, perché quando si entra nel mondo del lavoro si è già educati ad un consumismo dispendioso ed esigente, consumare oggi con le risorse di domani, ma quando si scopre che un domani economicamente certo non esiste più, si "cortocircuita" e tornare alla realtà è come uscire dal mondo dei sogni, solo che non si ha più la plastica elasticità mentale dell'infanzia.
Un sistema economico che pretende ogni energia fisica, psichica ed economica, disumanizza l'individuo ormai spremuto come un limone e superfluo al sistema.
Prendere coscienza ammettere la sconfitta e combattere contro questo moderno Golia? O è più facile adeguarsi a questo sistema folle fino a farsi fagocitare?
Il protagonista ha scelto la seconda via.
Film livido di rabbia, frustrazione, disperato, eppure manca del coraggio di denunciare in maniera esplicita il fallimento del capitalismo.
Consiglio la visione... per almeno una volta pensare, riflettere, esercitare spirito critico, su un argomento che tocca tutti prima o poi.
Dapprima lento, decolla da metà per chiudere con un buon finale; drammatico e comico nello stesso tempo, fa riflettere con la visione dell'eccesso, dell'estremo... Film impegnato e impegnativo ma godibile anche da un pubblico piu' vasto.
Il fine giustifica i mezzi? purtroppo è la fine, riprendendo un refuso (o almeno credo) del precedente messaggio, che giustifica questo film, peraltro da alcuni indicato come il migliore di costa-gravas... (falso). situazioni troppo paradossali, ad iniziare dal maldestro serial killer, davvero troppo per non essere beccato da una polizia francese imbranata oltre ogni immaginazione. sull'arma dei delitti, ad esempio, nessuna piccola indagine? nessun collegamento con il passato di uno dei possibili assassini? insomma il film sta in piedi ma fino ad un certo punto, così come la teoria del protagonista che eliminare i possibili avversari al posto che gli compete rappresenti la certezza matematica di avere quell'incarico. e francamente questa "simpatica" teoria che chi compie nefandezze resti incredibilmente impunito (recentemente visto anche in match point di allen) comincia a stancare, oltre che a schifare... voglio vedere giustizia almeno nei film, se non posso nella realtà...