Ma quale film esistenzialista!! Questo film è di una noia mortale, le scene non-sense si susseguono una dopo l'altra. Già a metà non potevo credere di aver speso soldi per vedere una idiozia simile. Mascherare una tale ridicolaggine per film di qualità non fa certo bene al buon cinema.
Banalizzare un film esistenzialista e' come spaprare alla croce rossa... il desiderio, il pesce, la vita, la morte, l' amore, il sesso, la gioventu', la vecchiaia, ecc., sono tutte espressioni dei lati umani che ognuno esplicita a suo modo... in questo caso cinematografico, viene caratterizzato dal punto di vista di miranda july, e non lo fa per niente male... la fotografia, i dialoghi e alcuni spunti originali (vedere la scena della donna e del bambino sulla panchina), riescono a far emergere una semplicita' ed una sensibilita' poco di "moda" nel cinema attuale (almeno come viengono presentati in questo film)... un film da rassegna, cioe' per chi vuol pensare.
La soggettività è il fulcro di questo film, come altrettanto soggettivi saranno la reazione e il primo approccio nel vederlo.
D'impatto ti catapulta in un mondo in cui apparentemente tutto è poco chiaro, mescolando la realtà e presentandola dal di fuori, attraverso un punto di vista surreale, amalgamato.
I personaggi sono caratterizzati da una personalità illogica. Un risultato finale in cui con semplicità si unisce "la tempesta creativa" come afferma la protagonista,nonchè regista, e il quotidiano.
Da riconoscere e apprezzare sicuramente l'originalità e la rappresentazione metaforica del reale, forse esagerate.Bisognerebbe vederlo più di una volta, però, per coglierne il vero significato.
Lo ammetto, ero decisa ad andare al cinema (o meglio nell'arena all'aperto) per vedere un film che durante l'anno mi ero persa...ho aspettato il momento giusto...ho chiamato un'amica e siamo partite. Prima della proiezione, parlando del film che stavamo per vedere, mi rendo conto che io mi ero seduta per vedere "Ogni cosa è illuminata", che era ieri, e non questo!Pazienza...non ho mai provato l'emozione di andare al cinema e non avere la più pallida idea di cosa mi aspettava, non conoscere la trama, gli attori, nulla. Poi il colpo di fulmine. Mi sono ritrovata, è il caso di dirlo, a guardare un capolavoro di leggerezza e malinconia, di dolcezza e intensità. Ho riso come non mai (per il pesce, per la pupù), forse non vedrò mai al cinema "Ogni cosa è illuminata" ma per quello che ho visto ieri pochi film mi sono piaciuti come "Me and You and Everyone We Know". Assolutamente bellissimo. Sono entrata al cinema con delle scarpe da ginnastica, ne sono uscita con ai piedi delle ballerine rosa.