ottima l'interpretazione della Hupper che porta sullo schermo una donna che prende la sua vita tra le mani e non si lascia vivere. Bello l'impiato teatrale e le "trovate" per sottolineare momenti di particolare intensità. Difficile che piaccia al grande pubblico, ma questo non è un difetto, anzi ....
bellissimo il ritmo da thriller
Di sicuro questo non è un film fatto con l'intento di attrarre folle oceaniche nelle sale cinematografiche; è il classico film da festival che vuol lasciar detto qualcosa. Dire di essersi ispirati a Conrad è semplicemente astuto. La parte migliore è, secondo me, la prima mezz'ora della pellicola. Il dialogo più riuscito è quello fra Garielle e la sua domestica nel bagno prima di andare a cena, in quel breve fraseggio traspare tutta l'essenza del vivere della protagonista.
In un serrato gioco di contrappunti, sottolineati dalla atonalità crescente di una colonna sonora che riflette il gioco di ambigue sovrapposizioni di ruoli e di parti, "Gabrielle" si impone per la sua coerente unicità nei toni, nei colori e nelle atmosfere.
La sapiente regolazione di queste ingredienti, alla fine, si traduce in una drammaticità in cui è possibile proiettare le ragioni antitetiche dei protagonisti che si intersecano in una spirale di misteriosi moventi e in imprevista scambievolezza.
Questo gioco coinvolgerà lo spettatore in un crescendo di perplessa partecipazione-
Film di impianto teatrale, con grande spazio ai dialoghi che indagano i segreti personali e sentimentali di una coppia borghese; buon livello anche della fotografia, e della recitazione degli attorima di ritmo lento forse poco adatto, appunto, alla sala cinematografica
a teatro forse sarei riuscita a sopportalo...un film proprio no! E pensare che l'inizio (i primissimi minuti) lasciava presagire uno sviluppo grandioso, dava speranza che i pensieri parlati del protagonista servissero da preambolo...e invece!!!
Questione di gusti ma i due attori non spiccano davvero per simpatia.
Mah, pazienza. Sicuramente non e' un film per i comuni mortali.