a teatro forse sarei riuscita a sopportalo...un film proprio no! E pensare che l'inizio (i primissimi minuti) lasciava presagire uno sviluppo grandioso, dava speranza che i pensieri parlati del protagonista servissero da preambolo...e invece!!!
Questione di gusti ma i due attori non spiccano davvero per simpatia.
Mah, pazienza. Sicuramente non e' un film per i comuni mortali.
Un po' di pietà per lo spettatore!
Non basta prendere una storia da Conrad e un'attrice....famosa (per non dire brava perchè la trovo esasperante nella sua fissità) curata ambientazione , ed astuta morale (i borghesi finti e pa**osi, l'eros non si lascia inquadrare etc) per rendere almeno sopportabile il film.
Dunque consiglio terra terra:evitatelo.
un particolare comico - e anche vagamente inquietante - le cameriere che si muovono continuamente nella casa, con grembiali bianchi e curiose grosse cuffie candide. Certo , direte voi, sono il simbolo del perbenismo ipocrita, ma nel loro continuo andirivieni hanno davvero qualcosa di eccessivo che infastidisce come una inutile forzatura.
In un serrato gioco di contrappunti, sottolineati dalla atonalità crescente di una colonna sonora che riflette il gioco di ambigue sovrapposizioni di ruoli e di parti, "Gabrielle" si impone per la sua coerente unicità nei toni, nei colori e nelle atmosfere.
La sapiente regolazione di queste ingredienti, alla fine, si traduce in una drammaticità in cui è possibile proiettare le ragioni antitetiche dei protagonisti che si intersecano in una spirale di misteriosi moventi e in imprevista scambievolezza.
Questo gioco coinvolgerà lo spettatore in un crescendo di perplessa partecipazione-
Di sicuro questo non è un film fatto con l'intento di attrarre folle oceaniche nelle sale cinematografiche; è il classico film da festival che vuol lasciar detto qualcosa. Dire di essersi ispirati a Conrad è semplicemente astuto. La parte migliore è, secondo me, la prima mezz'ora della pellicola. Il dialogo più riuscito è quello fra Garielle e la sua domestica nel bagno prima di andare a cena, in quel breve fraseggio traspare tutta l'essenza del vivere della protagonista.
ottima l'interpretazione della Hupper che porta sullo schermo una donna che prende la sua vita tra le mani e non si lascia vivere. Bello l'impiato teatrale e le "trovate" per sottolineare momenti di particolare intensità. Difficile che piaccia al grande pubblico, ma questo non è un difetto, anzi ....
bellissimo il ritmo da thriller