Ritengo Miyazaki il maestro degli anime...ma Otomo ormai gli e' molto vicino!!pur rispettando la sua opinione nn sono d'accordo con l'amico che nn reputa Otomo all' altezza di Miyazaki!! I generi sono molto diversi ma l'originalita' e la bravura artistica ,per me ,appartengono a tutti e' due!!E' nn sono d'accordo nemmemo con chi ritiene che questa opera abbia una brutta storia!!Per me merita un bel 9...soprattutto xche' nn soppoto quando la critica si accaniSce a forza, senza sapere neanche di cosa sta parlando!!!
Chi ama l'animazione giapponese non può perderlo; il papà di Akira torna dopo anni con un film un po' diverso ma, per fortuna mia, per me più comprensibile.
L'animazione merita, soprattutto per quanto riguarda le macchine a vapore e i paesaggi. Meno belli i personaggi, ma tutto non si può avere. Il soggetto è buono ma è stato sviluppato in modo un po' banale e buonistico. Come per altri film di animazione vorrei poter dare due voti diversi alla trama e all'animazione ma non si può...
Dopo "Akira", un altro film con una vena apocalittica ma con un finale che questa volta lascia un po' di speranza. Agli appassionati di animazione dico che merita per la cura che Otomo ha messo nella realizzazione delle immagini, soprattutto per quanto riguarda la città di Londra e le macchine a vapore. La storia purtroppo è un po' debole, ma per me più comprensibile di Akira. La bellezza delle immagini vale di gran lunga la visione.
Ma come si fa a sprecare una testa come Otomo, che ha sfornato prodotti di immenso valore artistico (mi riferisco sì ad Akira ma soprattutto ad opere meno conosciute come "Manie, Manie" e "Memorie"), a dirigere una sceneggiatura così scialba? Il brutto è che neanche il suo tocco registico riesce a dare brio alla storia: dopo una prima mezz'ora dove "succede qualcosa", il resto è una lunga guerra con scene d'azione in serie, che invece che divertire annoiano per l'insistenza.
Certo, l'immaginario visivo di Otomo è presente (la torre steam ne è una realizzazione esemplare), ma niente più di quello.
Non c'è cosa più insulsa, poi, del finale: non che nella "sceneggiatura" lo sia, ma nella maniera di proporlo; buttato là, insipido, svelto, con una battuta del protagonista senza spessore...
Una vera delusione, sebbene l'impatto visivo strabiliante (complimenti davvero per la tecnica) mi costringa a non dare un 1.