Gli do 10 solo per alzare la media del 5, veramente ingiustificata!
e' un thriller psicologico, ma lo definirei + che altro un film psicologico, uno dei soliti film intrippanti degli ultimi tempi, dove tutto cio' che si vede non deve essere per forza reale.
e' un film spagnolo, quindi non aspettatevi lo stile hollywoodiano. il ritmo e' lento e lo stile e' proprio da film spagnolo ( ho gia' visto alcuni horror spagnoli,interessanti, ma mancano di quel non so che....insomma, si riconoscono, come i film italiani )
piacendomi il genere ( film intrippanti ) a me e' piaciuto molto
bella l'attrice ( anche se c'e' troppo nudo gratuito....ieri sera poi sono uscito di casa che ero arrapato )
non concordo con diversi commenti sul fatto che ci sia troppo sesso gratuito, questo dimostra che non hanno capito, dopo tutto la storia si basa proprio su quello.....
spoiler
.....dopotutto e' nato tutto dal fatto che la bambina ha voluto sedurre suo padre, quindi il film, essendo tutto un viaggio mentale nel subconscio della ragazza, e' normale che nei suoi pensieri ci fosse spesso il sesso, soprattutto con quel poliziotto infiltrato ( che poi era suo padre, che anche nella relata' era poliziotto.)
sono convinto che ci siano molte inquadrature, molti messaggi da legare tra loro che darebbero tutto il film un senso logico.
secondo me hanno reso bene il viaggio mentale. quello che assistiamo, non e' altro che un miscuglio tra la realta' ( la bimba verra' ricoverata in una clinica, non ricordando piu' nulla dopo lo shock di cio' che era successo, e verra' sottoposta a sessioni di ipnosi per far tornare a galla i ricordi ) e i suoi ricordi nascosti e deformati per cercare di dimenticare.
gli altri pazienti che continuano a ripetergli che la situazione non e' come lei crede....e infatti e' solo un sogno, una realta’ distorta dalla mente per dimenticare.
il rapporto tra la vecchia dottoressa ( nel sogno la insulta dandole della vecchia, probabbilmente cosi' vedeva la bimba sua madre ) e il paziente poliziotto ( non sono altro che la madre e il padre ), la continua crescita delll'invidia del loro rapporto sessuale ( per questo i continui rapporti sessuali ), le ferite che trovera' sul corpo della dottoressa non saranno altro che le pugnalate del padre quando uccidera' la madre.
ma lentamente tutto verra' a galla: la dottoressa diventera' una paziente ( il dottore sara' lo stesso della realta' ), verra' messa sotto iponosi ( come nella realta' ) e questo servira' a ricordare: la bimba che seduce il padre, la madre che li vede, il litigio e la morte della madre.
nel presente: la ragazza si sveglia dall'ipnosi dopo aver ricordato tutto. ma a quanto pare non dice nulla al dottore e richiede di passare un week col padre, che la verra' a prendere in macchina ( quindi si ipotizza che il padre fosse scappato e la polizia incolpo' la bimba, che in stato di shock confusionale con perdita' di memoria verra' rinchiusa in una clinica psichiatrica )…
Come al solito film del genere o piacciono oppure si odiano infinitamente. Questo lungometraggio non sarà di certo eccellente, ma rivela molti aspetti interessanti e ispirati, soprattutto se teniemo conto che il regista proviene dal mondo televisivo. I richiami a Lynch sono diversi, e coerentemente il film ne segue la logica. Tutto ciò che accade è nella mente della protagonista che dopo il tragico evento rimane vittima di se stessa, intrappolata in un meccanismo di rifiuto della realtà. E proprio quel medico apparentemente subdolo e manipolatore la riporta attraverso l'ipnosi psichiatrica in quel mondo che il personaggio ormai da anni rifiutava. Adesso, l'entrare nell'anima e nella forma mentis di questo personaggio traumatizzato risulta il vero viaggio: impervio e labirintico fino in fondo ma non senza significato, forse non del tutto imprevedibile ma sicuramente ambizioso nei suoi intenti.
per me è un ottimo film, ke va al di là della classificazione "thriller psicologico". l'interpretazione della protagonista mi ricorda quella di christian bale in the machinist, in cui le espressioni, i gesti e le parole risultano pervasi di quel senso di estraneità nei confronti della realtà che il regista mi sembra abbia contribuito a rendere perfettamente. il disagio con il mondo, ma prima di tutto con se stessi, che deriva da un trauma pre-adolescianzale, stronca sul nascere da una donna che riesce ad immaginarsi tale solo nella follia indotta. mi ha impressionato positivamente la rappresentazione visiva dell'incoscio da parte del regista, come il senso di colpa della bambina per l'uccisione della madre, o la mancanza di provare, se si guarda bene, nessuna sorta di affetto per nessuno, nemmeno per se stessa. la scena finale,in cui i tasselli tornano al loro posto, non può non servire da risposta a coloro che hanno ritenuto scadente l'interpretazione dell'attrice (ke tralaltro è una gran bonazza).