Davvero un ottimo film da usare per chi non riesce a prendere sonno. Mi stupisco come siano riusciti a fare un film penoso come questo con attori del calibro di Murray e Defoe. Ogni tanto si ride, ma solo nelle scene già viste nel trailer. Pienamente insufficiente.
...una sorta di metafora della vita, più in particolare di un uomo che ha vissuto tutta una vita ed arrivato ad un certo punto non si ritrova in mano che un pugno di mosche, un uomo insicuro, spaventato ma allo stesso tempo orgoglioso del proprio passato che vede nei rapporti con gli altri l'unico modo per poter tirare un bilancio positivo di questo "giro di boa", per poter essere fiero del passato ed averela certezza di aver creato qualcosa. Paradossalmente, secondo me, se ne accorgie solamente nel mometo più triste della vicenda, alla morte del figlio e così: triste ma consapevole, acceta questo suo nuovo ruolo nel mondo. Per non parlare poi dell'interpretazione di Dafoe, della scenografia e della colonna sonora...un film per ha chi ha tempo per pensare, per fermarsi a riflettere e costruire qualcosa...
L'avventura acquatica che Wes Anderson magistralmente ci invita a vivere si districa in vari momenti scenografici che compenetrano perfettamente lo spirito essenziale del lungometraggio.
Supportato da un cast semplicemente straordinario, il regista spolvera le molte avventure che hanno segnato la storia dei mari, includendo le più scenografiche ed esaltati vicende.
La storia narra il desiderio di un documentarista ( steve [Murray] Zissou )che spinto dall'assasinio di un suo caro amico, per opera di uno "squalo giaguaro", organizza una spedizione a dir poco punitiva proprio per sopprimere la bestia assassina. La narrazzione, sempre firmata Anderson, si snoda su accordi eterogenei conservando il gusto del classico e del semplice ma a tratti complesso nella sua semplicità stessa. Il film che inizialmente si propone d'essere una commediola semplice e divertente, dopo i primi minuti si trasforma in un saggio sull'esistenza in cui i vari momenti sono soltanto concetti dell'espressione essenziale di Zissou. La scena finale, quella spendida epifania marina, che per Zissou significherà moltissimo, forse non è altro che un segno ineffabile di questa aurora luminosa ma misteriosa che aleggia sul documentarista malinconico. Un viaggio melanconico che anela e percorre le vie esistenziali di un uomo inebriato e stanco dalla quotidianità, che cerca, con il pretesto del viaggio-documentario, un palliativo, forse un placebo o meglio una certezza alla complessità dell'esistenza.
che peccato! dai trailer era così promettente ed effettivamente la prima parte era demenziale forte ma da quando abbandonano il cane diventa tragico...
Sarà la mia venerazione per bill murray, sarà la mia predilezione per queste commedie un po' fuori dal comune, io a questo film non posso che dare un ottimo giudizio, anche se come a me è piaciuto molto, così i miei amici volevano uccidermi per averglielo fatto sorbire. puo' piacere o non piacere: a me, per esempio, piace.
e anche se dimostrerò "la competenza e l'attitudine dell'ignorante che apprezzava il segno del quadro sul muro credendo che fosse l'opera d'arte moderna che era andato a vedere" spero non ve la prendiate. soprattutto perchè l'arte moderna è inutile cercare di capirla: o ti piace, o non ti piace.