Non c'è altro in questo film. Diciamocelo, se non avesse preso parte il bel Johnny Depp chi mai se lo sarebbe guardato? Chi mai lo avrebbe veramente apprezzato dandogli voti così alti? Il film in realtà è noioso e non vale niente. Sono pochi i momenti di interesse infatti. Giusto i 10 minuti in cui compare Depp ci si risveglia. Lui sarà anche affascinante qui però il suo ruolo in fondo è inutile e comunque interpreta un personaggio di poco spicco, con poca personalità. Non ha un ruolo determinante che cambia la trama. Serve solo a concedere un attimo di respiro ad una trama piatta la cui bellezza si rivela solo nel lato grafico in cui è concesso vedere spesso cioccolata...
Come suggerisce il titolo, Chocolat è un film dolcissimo, una fiaba che nasconde il più importante degli insegnamenti a mio parere: bisogna sempre perseverare e portare avanti i propri progetti senza curarsi troppo dell'opinione altrui, o più semplicemente "seguire se stessi".
Vianne, interpretata splendidamente da Juliette Binoche, giunge con sua figlia Anouk "trasportata dal vento del nord" nel religiosissimo paesino francese di Lansquenet-sous-Tannes, dove ogni cambiamento è proibito e dove a nessuno è permesso uscire dalle righe, e porta con se la più grande delle tentazioni: la cioccolata! Vianne risveglia i desideri degli abitanti e vince la sua battaglia a suon di cioccolatini e Capezzoli di Venere contro l'ostilità e chiusura del paese, dovuta in fondo a un'infondata paura del diverso. E infine segue se stessa e non più "il vento del Nord", trovando l'amore e ponendo fine ai suoi viaggi.
Il film è fatto benissimo, interpretato magnificamente.
La cosa più curiosa sono i vari personaggi che diventano tutti protagonisti agli occhi dello spettatore per la loro simpatia, primo fra tutti proprio Roux, il curioso e dolcissimo zingaro che farà innamorare Vianne, interpretato da Johnny Depp (grande come sempre, rende Roux un sogno ad occhi aperti), a cui è difficile resistere tanto quanto alle montagne di cioccolatini nella bottega di Vianne.
Un film che non ci si stanca mai di vedere e rivedere, magari sorseggiando una bella cioccolata calda.
Una folata di vento porta in un villaggio, totalmente represso da convenzioni super restrittive, una splendida donna con la sua bambina illegittima.
Entrambe sono vestite di rosso, e già il colore dei loro mantelli e il vento furioso che le accompagna, dà l'idea di una rivoluzione che sta per avvenire.
Quest'imprudente apre una pasticceria! E proprio nel digiuno quaresimale! Il Conte di Reynaud, il sindaco, inizia una crociata contro quest'infrazione alla regola.
Ma la dolcezza e la fermezza di questa donna, pronta a tutto per non soccombere, conquista a poco a poco tutti gli abitanti del villaggio.
Che buona la cioccolata della pasticceria Maya! La cioccolata risveglia passioni sopite, rende gli abitanti più solidali con se stessi e gli altri, li avvicina come persone, porta, insomma, la gioia di riscoprirsi e un fortissimo anelito di libertà.
Quando libertà significa essere padroni di se stessi, senza fare del male a nessuno, ma semplicemente essere in grado di fare ciò che dice il cuore, e farlo veramente, senza costrizioni che di positivo hanno poco, ma servono soltanto a reprimere ciò che sta veramente dentro di noi, è uno dei più grandi regali della vita.
Significa saper amare, andare contro il mondo per le proprie idee, non aver paura di scoprirsi diversi dagli altri.
Dobbiamo, per forza, fare quello che ci dice la collettività?
Bisogna non tradirla, capire di esserne partecipi, ma, dentro di noi, possiamo fare e pensare davvero tutto quello che vogliamo.
La cosa più libera che ci sia è il nostro pensiero: possiamo far finta di adeguarci, ma quello che pensiamo è veramente nostro e non lo sa davvero nessuno.
"Chocolat" è un film sulla libertà.
Il cioccolato, dono degli dei, secondo gli antichi Maya (non a caso la pasticceria si chiama così) è veramente una pozione magica.
In un tripudio di dolci, cioccolate calde e cioccolatini, si sviluppa una fiaba bellissima contro l'intolleranza e a favore dei desideri che ci sono dentro di noi.
Juliette Binoche è veramente splendida, come fata apportatrice della conoscenza della libertà.
Lena Olin è il simbolo della repressione sconfitta.
Johhny Depp, con il suo Roux dal cuore semplice ma ben determinato, è un magnifico cammeo all'interno di un film fiabesco, che ci lascia con il pensiero che non esiste pregio più grande che essere, veramente, noi stessi.