FilmUP.com > Opinioni > The Manchurian Candidate
HomePage | Elenco alfabetico | Top 100 - La Classifica | Scrivi la tua Opinione


The Manchurian Candidate

Opinioni presenti: 66
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

Scrivi la tua opinione su questo film


Altre risorse sul film:
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: conferenza stampa.

Ordina le opinioni per: Data | Voto | Età | Città

Attenzione: nei testi delle opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.



L'errore principale del film: dargli proprio questo titolo!

(3/10) Voto 3di 10

Avendo visto il film di John Frankenheimer del 1962 avente lo stesso titolo (in Italia: "Va' e uccidi", prima versione filmica tratta dal romanzo di Richard Condon "The Manchurian Candidate"), la mia principale sensazione di fronte a questo remake è stata di fastidio ed insoddisfazione per una trasformazione così radicale della trama da farmi pensare: "Ma perchè gli hanno dato proprio questo titolo? Perchè non chiamarlo in modo completamente diverso, in maniera da evitare il confronto?". Se il film avesse un titolo diverso gli potrei anche dare un bel "6 di incoraggimento" (di per sè non è niente di speciale), ma con questo titolo non gli posso assegnare che un 3, per non essere troppo cattivo. Tutto è stato trasformato: l'epoca storica (l'originale è uscito in piena "guerra fredda" e si riferisce alla guerra in Corea, da cui la presenza dell'aggettivo "Manchurian" nel titolo), i luoghi, i motivi per cui esiste nel titolo la parola "Manchurian" (nel remake è il nome di una potente multinazionale che vuole assumere il potere tramite politici da essa controllati), il comportamento di Shaw al rientro il patria, il ruolo svolto dal padre di Shaw (che nel remake non esiste), chi spara col fucile nella scena finale (nel film originale è Shaw, nel remake è Marco), l'esito dello sparo, la tecnica di condizionamento psicologico, chi viene condizionato, i tempi di scoperta del complotto, ecc. ecc. Non fornisco informazioni troppo precise per non togliere il piacere della scoperta a chi andrà vedere il remake. Qualche somiglianza? Vado a memoria (spero di poter presto rivedere il film originale, che è di 42 anni fa): I commilitoni uccisi sono sempre due (nell'originale entrambi da Shaw, nel remake uno da Shaw e l'altro da Marco); c'è un viaggio in treno con allucinazioni; c'è Shaw che agisce nell'acqua giacciata di una baia (nell'originale per una crisi suicida, nel remake per uccidere un avversario politico e la di lui figlia, di cui Shaw era innamorato); il forte ruolo della madre di Shaw. Consiglio di leggere le recensioni di "Va' e uccidi" per trovare altre informazioni. Dopo l'assassinio di Kennedy, "Va' e uccidi" scomparve dalla circolazione per molti anni sino al 1987, quando riapparve nelle sale, con un buon successo. Gli interpreti nel film originale dei ruoli rimasti nel remake sono: un ottimo Laurence Harvey nella parte di Shaw, il solito Frank Sinatra nel ruolo di Marco, un'ottima Angela Lansbury nella parte della madre di Shaw. Se ci riuscite, vedete entrambi i film e fate poi il vostro confronto personale! Buona visione.



Mario, 62 anni, Bari (BA).




inquietanti prosettive future...

(10/10) Voto 10di 10

E bellissimo film teso e drammatico, dai risvolti inquietanti. Il ritmo dell’intreccio narrativo, pur in mancanza di scene d’azione “eclatanti” (del genere cui la cinematografia americana da “intrattenimento” ci ha purtroppo abituato) procede incalzante, tenendo continuamente desta l’attenzione dello spettatore e, inducendolo a porsi degli interrogativi per poi obbligarlo a riformularli ogni volta che un piccolo pezzo di verità viene aggiunto al quadro drammatico ed inquietante di cosa è “veramente” accaduto alla pattuglia comandata dal Capitano Ben Marco al tempo delle operazioni della campagna militare americana in Iraq nel 1991. Il riferimento alla Guerra del Golfo non è declamatorio tuttavia, com’è in alcuni altri film con quell’ambientazione, ma di denuncia e di condanna. Attraverso la trasposizione della realtà in un retroscena politico fittizio, abitato da con personaggi (politici) che non hanno riferimento con quelli reali, il film rivela con i toni della vibrante denuncia civile gli interessi delle potenti multinazionali americane nella guerra ( sia di quelle implicate nel traffico d’armi, sia di quelle che utilizzano gli scenari di guerra per la sperimentazione di nuove tecnologie miniaturizzate, di cui quelle più all’avanguardia sono quelle che potrebbero garantire il controllo estensivo degli esseri umani per le proprie finalità (per alcuni versi, il sogno di chi vorrebbe creare il milite “perfetto”, che libero da sentimenti e da emozioni, viene trasformato in brutale macchina per uccidere). Il film denuncia, quindi, tutte le possibili manipolazioni della mente che abbiano la finalità di asservire altri esseri umani: sia quelle che realizzano tale obiettivo con interventi di tipo comportamentale, sia quelle che si avvalgono della somministrazione di farmaci, sia infine (e questa è l’ipotesi del futuro, quella più inquietante) quelle fondate sulla creazione di specifici hardware tali da consentire l’impianto di veri e propri circuiti neuronali artificiali (dotati di programmi capaci di interferire con l’esercizio del libero arbitrio non appena vengano attivati per mezzo di speciali “trigger” (allo scopo di selezionare degli individui a fungere da possibili “candidati” alla funzione di “quinta colonna” per poi servire gli interessi di lobby e di gruppi di potere, una volta giunti a posizioni di prestigio e di comando). Il film si può decisamente collocare al filone del thriller fanta-politico, scarsamente praticato dai romanzieri e dai cineasti negli ultimi anni. Eccellente, nella piena rappresentazione dell’odiosità del suo personaggio, l’interpretazione offerta da Meryl Streep. Altrettanto vibrante la pensosa interpretazione di Denzel Washington. La bellezza del film risiede a mio avviso nella rappresentazione della memoria cancellata di ciò che è stato veramente vissuto e che torna a riemergere prepotentemente, malgrado i condizionamenti a



Maurizio, 59 anni, Palermo (PA).




Qualche pecca ma è da vedere

(8/10) Voto 8di 10

Non ho visto il film del 1962 e quindi non posso fare confronti. Posso dire però che se gli Americani andassero di più al cinema forse gente come Bush non sarebbe al potere. Sconvolgernte e allucinante la storia fantapolitica (?) che Jonathan Demme racconta e che ti tiene attanagliato per più di due ore senza un attimo di stanchezza. E’ il corrispettivo nella fiction (?) di "Fahrenheit 9/11" e se quest’ultimo vi è piaciuto, "The Manchurian candidate" è senz’altro da vedere. Il film non è esente da difetti: eccessivo ricorso ad effetti speciali (inutili), varie incongruenze nella trama e soprattutto un finale da dimenticare (se Demme avesse tagliato gli ultimi dieci minuti il film avrebbe avuto ben altro spessore). Interpreti superlativi: Liev Schreiber è bravissimo, Denzel Washington offre una delle sue migliori interpretazioni e… Meryl Streep… Che dire? Da applauso come non mai nel caratterizzare un personaggio, per lei inusuale, odioso fin dalle prime inquadrature e che la conferma, ancora una volta, la numero 1 del cinema mondiale.



Leo, 59 anni, Roma (RM).




C'è qualcosa di nuovo oggi nelle sale..anzi di antico!

(7/10) Voto 7di 10

Due ottimi attori protagonisti, un buon regista, un cast punteggiato di bravi comprimari forti e caratteristi ( ganz lo è di nome e di fatto....). il regista ha qualche buon colpo alle spalle, la trama è quantomeno attuale ed accattivante. hollywood non è proprio dietro l'angolo, affiora ogni tanto e basta, poi scompare. insomma ci sono tutti gli ingredienti per non sbuffare in poltrona e magari rimanere aggrappati al bracciolo.... forse non sarà un capolavoro, ma interessante lo è per davvero. anche perchè la situazione descritta è realistica quanto inquietante. il peso delle corporation oggi lo si sente e lo si vede, anche grazie a registi e scrittori che hanno avuto il coraggio di filmare, documentare, scrivere quello che qualcuno non vorrebbe mai far emergere. il film fa riflettere, suggerisce uno scenario che trapela appena dall'ordinaria dis-informazione di mass media sempre più media sempre meno mass. e soprattutto sempre meno liberi. in una situazione come quella che stiamo vivendo allora anche i film, come i libri come le canzoni come le arti in genere, hanno un ruolo potenzialmente rilevante. dove la verità viene occultata ad arte, l'arte può interferire, reagire, opporsi. se visto in questa ottica, quella del mezzo per comunicare qualcosa, questo film è utile e bello. utile perchè ben fatto, eccezion fatta per alcune cadute forzate ( la sequenza dell'omicidio nel lago è suggestiva quanto illogica ), ritmato ad una giusta cadenza, onirico e realista in parte equa. bello perchè coraggioso, anche se per sua natura tutto alla fine si stempera ( e non potrebbe essere diverso) per arrivare al lieto fine che serve, sia alla cassetta che al quieto vivere. ma va bene lo stesso, a volte l'importante è anche solo parlarne... peccato solo che sia un remake. del 1962, per l'esattezza. un anno dopo kennedy, se non erro..... ci sono troppe analogie per uscire tranquilli dalla sala. un presidente che muore sparato, un assassino che "dovrà morire" come dice la fantastica meryl, e un vicepresidente che assumerà la carica e si farà rieleggere. sullo sfondo, la escalation della guerra in vietnam. a nessuno viene in mente nulla?... guardate il sole, ed annusate l'aria... questo odore di bruciato arriva da molto molto lontano....



Daniele, 50 anni, Firenze.




Orrendo

(1/10) Voto 1di 10

Inutile rivisitazione di film visti sino alla noia negli anni 70. fiacco e completamente sbagliato nella scelta dei tempi, mediocre nella sceneggiatuta che diventa puerile come un tema svolto in quinta elementare. prevedibile dall'inizio alla fine...completamente inutile.



Fabio, 43 anni, At (AT).





Sfoglia indietro   pagina 1 di 14   Sfoglia avanti

Scrivi la tua opinione su questo film


FilmUP
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: conferenza stampa.



Ricerca Opinioni
Elenco alfabetico:    0-9|A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M|N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

Cerca:     Titolo film     

I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.

Il video del momento
Attenzione!
Per poter vedere questo video hai bisogno di Flash, se devi installarlo segui il link:

Installa Flash
Trailer italiano (it) per Renaissance: a film by Beyoncé (2023), un film di Beyoncé, Ed Burke con Beyoncé, ,.

Tra i nuovi video:
Cerca CINEMA
Film:
Città:
 
Provincia:

I film al cinema nelle sale di: Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Bari, Genova, Firenze Bologna, Cagliari, tutte le altre città...
Oggi in TV
Canale:
Orario:
 
Genere:
Box Office



© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: