Titolo film: |
The Manchurian Candidate |
Opinioni presenti: |
66 |
Media Voto: |
6.5 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Maurizio, 59 anni, Palermo (PA)
inquietanti prosettive future... |
Voto 10 di 10 |
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E bellissimo film teso e drammatico, dai risvolti inquietanti.
Il ritmo dell’intreccio narrativo, pur in mancanza di scene d’azione “eclatanti” (del genere cui la cinematografia americana da “intrattenimento” ci ha purtroppo abituato) procede incalzante, tenendo continuamente desta l’attenzione dello spettatore e, inducendolo a porsi degli interrogativi per poi obbligarlo a riformularli ogni volta che un piccolo pezzo di verità viene aggiunto al quadro drammatico ed inquietante di cosa è “veramente” accaduto alla pattuglia comandata dal Capitano Ben Marco al tempo delle operazioni della campagna militare americana in Iraq nel 1991.
Il riferimento alla Guerra del Golfo non è declamatorio tuttavia, com’è in alcuni altri film con quell’ambientazione, ma di denuncia e di condanna.
Attraverso la trasposizione della realtà in un retroscena politico fittizio, abitato da con personaggi (politici) che non hanno riferimento con quelli reali, il film rivela con i toni della vibrante denuncia civile gli interessi delle potenti multinazionali americane nella guerra ( sia di quelle implicate nel traffico d’armi, sia di quelle che utilizzano gli scenari di guerra per la sperimentazione di nuove tecnologie miniaturizzate, di cui quelle più all’avanguardia sono quelle che potrebbero garantire il controllo estensivo degli esseri umani per le proprie finalità (per alcuni versi, il sogno di chi vorrebbe creare il milite “perfetto”, che libero da sentimenti e da emozioni, viene trasformato in brutale macchina per uccidere).
Il film denuncia, quindi, tutte le possibili manipolazioni della mente che abbiano la finalità di asservire altri esseri umani: sia quelle che realizzano tale obiettivo con interventi di tipo comportamentale, sia quelle che si avvalgono della somministrazione di farmaci, sia infine (e questa è l’ipotesi del futuro, quella più inquietante) quelle fondate sulla creazione di specifici hardware tali da consentire l’impianto di veri e propri circuiti neuronali artificiali (dotati di programmi capaci di interferire con l’esercizio del libero arbitrio non appena vengano attivati per mezzo di speciali “trigger” (allo scopo di selezionare degli individui a fungere da possibili “candidati” alla funzione di “quinta colonna” per poi servire gli interessi di lobby e di gruppi di potere, una volta giunti a posizioni di prestigio e di comando).
Il film si può decisamente collocare al filone del thriller fanta-politico, scarsamente praticato dai romanzieri e dai cineasti negli ultimi anni.
Eccellente, nella piena rappresentazione dell’odiosità del suo personaggio, l’interpretazione offerta da Meryl Streep.
Altrettanto vibrante la pensosa interpretazione di Denzel Washington.
La bellezza del film risiede a mio avviso nella rappresentazione della memoria cancellata di ciò che è stato veramente vissuto e che torna a riemergere prepotentemente, malgrado i condizionamenti a
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Questa opinione è stata scritta da:
Maurizio
59 anni
Palermo (PA). |
(15 Novembre 2004) |
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: conferenza stampa.
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