C'è chi si meraviglia perchè 2046 non abbia vinto un riconoscimento a cannes. non l'ha vinto semplicemente perchè attraverso i sottotitoli non era possibile capirlo. la quantità di parole e concetti e riferimenti espressi da wkw in questo film è tale che solo attraverso il doppiaggio è stato possibile capirlo, per amarlo o odiarlo.
come cogliere altrimenti le molteplici sfumature espressive di questo capolavoro? chi, giusto per fare un esempio, sarebbe in grado di accorgersi che tutto il prologo iniziale è recitato in cinese e giapponese, dal protagonista del film e da quello del suo romanzo? o chi, se non un cittadino di hk, potrebbe altrimenti cogliere che l'ossessione rituale del natale nasce dal ricordo dell'anniversario dell'invasione giapponese della città?
grazie wkw per aver descritto l'indescrivibile in una continua recherche sulla materializzazione dell'impossibile. una perfetta lezione sul dolore di amare, sulla tensione dell'attesa e sui limiti della realtà.
c'è un ulteriore lettura a cui mi piace pensare sul significato del titolo, oltre che semplice stanza, treno metafisico, temuto anno del ritorno di hk alla cina, ed è quella che in realtà sia 20 e 46, un po' più avanti di 8 e mezzo.
Non ho ancora capito chi sono quei geni che doppiano i film stranieri e sostituiscono sempre "uomini" con "maschietti". c'è una scena dove zhang ziyi dice "tu ti porti le donne, io gli uomini". in italiano qualche benpensante ha tradotto "uomini" in "maschietti"... questa moda idiota e fastidiosa non so da dove deriva, ma ho notato che ultimamente nei tanti film stranieri doppiati in italiano "uomini-maschi-ragazzi" diventa "maschietti". cos'è questa moda, il parto geniale di qualche frustrata femminuccia italiana ? sigh...
per quanto riguarda il film, è per buona parte strutturato come un romanzo, con il narratore che racconta le vicende che vive e gli stanno attorno, qualche volta questo modo di andare avanti diventa un pò noioso e può apparire forzato.
il film non è un capolavoro, infatti in realtà non decolla mai e va avanti sempre un pò piatto fino alla fine, ad essere sincero mi son preoccupato di vedere questo film solo per la presenza di zhang ziyi e gong li nel cast.
Una storia triste, ma in cui siamo inevitabilmente immersi. 2046 è un mondo di ricordi o forse di desideri, o forse ancora un mondo perfetto? 2046 è tutto questo: un viaggio nel passato, nell'anima e un grande sogno.
La cura per l'immagine è maniacale, la fotografia sublime, poetica. Il mondo colorato del viaggio verso 2046 si fa spazio (e si ripresenta come un deja-wu o come un pensiero fisso) a frammenti sparsi in mezzo a una ricostruzione temporale della storia dello scrittore Chow (uno strepitoso Tony Leung) apparentemente disordinata, come un insieme di ricordi sparsi che riaffiorano pezzo per volta e vengono ripresi man mano. E' lo stesso regista a compiere il viaggio verso 2046... e a portarci con lui per farci vivere le stesse esperienze, le stesse emozioni. Talvolta le inquadrature sembrano suggerirci uno sguardo esterno che spia di nascosto. E' il nostro sguardo che partecipa a questa triste storia, ma è anche lo sguardo dello stesso protagonista su quella vita che ormai non può più cambiare e può solo riportare alla memoria per raccontarla. 2046 è il racconto di un uomo.
Bellissimo.
Mi vengono in mente mille parole se ripenso a 2046.. intenso,pieno di sentimenti.. di delusioni,di amore,di nostalgia. luci,colori e atmosfere come non ne ho mai visti,alcune prospettive di una bellezza assoluta.. non è un film facile,ma anche per questo è così seducente.