Ho aspettato parecchio tempo prima di vedermi questo film, pressato dai dissensi delle persone che continuavano a ripetermi che fosse orrendo.
spinto dalla stima verso un regista geniale e controcorrente quale spike lee, ho finalmente affittato il film.
ebbene, sin dalla presentazione dei titoli, si capiva che era una pellicola particolarmente apprezzabile. l'inizio poi, faceva presagire a grandi tematiche, ottimi personaggi e storie complesse. insomma, molto più del semplice titolo dato: "lei mi odia" (per fortuna questa volta titolo non dato dal nostro paese ma proprio da spike lee: "she hates me"). ricordando il trailer che veniva fatto della pellicola, il depistaggio da un movie di qualità a un film banale e semplicemente comico, risulta evidente. ci chiediamo ancora una volta a quale pro vengono fatte certe campagne.
non conveniva forse parlare dello scandalo di un industria farmaceutica che pur di trarre profitto per pochi individui rimanda il famigerato vaccino per l'aids che salverebbe 200milioni di persone? non era meglio parlare del duro attacco alla mancanza di eticità degli stati uniti d'america? non era preferibile mostrare gli attacchi agli scandali politici, del watergate, e dell'abuso del potere? senza parlare poi della narrazione di un processo che vede un uomo schiacciato da disonesti truffatori solo perché potenti economicamente (altro che "la legge è uguale per tutti!"). e in tutto questo, viene collocata con leggerezza la vicenda di john armstrong detto "jack", che per far fronte al congelamente dei suoi averi si affida, tramite la sua ex-ragazza (promessa in sposa tempo orsono), alla procreazione reale di lesbiche che vogliano un figlio! garantisce la ex-ragazza su doti e qualità del suo ex-uomo. ma alla fine comunque, questa vicenda, che ripeto è comica e leggera nel film, mostra comunque grosse riflessioni di etica, e si pone dei quesiti reali come: "perché non congelare semi di grandi uomini in modo tale da avere ancora la loro stirpe?". quesiti di un'america gonfia di contraddizioni e speranze, ipocrisie e opportunità, e tanta ingiustizia.
il risultato? un film che può essere giudicato un capolavoro nei suoi 2ore e 10, ma certamente il rischio è quello di aver voluto tirare troppe freccette sul centro di un unico contrassegno. f. a.
Dopo aver visto il film mi è subito tornata alla mente la sua recensione, che ora giudico troppo disinvolta e benevola, il regista è bravo con la cinepresa ma da qui a dire che ha sfiorato il capolavoro ce ne corre.
la fortuna di chiamarsi spike lee..................
a parte che spike lee nn spende soldi per i suoi film.ne son sicura.perchè dovrebbe?ha la everlast,le marlboro,la coca cola che finanziano tutto.lui vive di pubblicità.il film è bello.ammetto.bel film.storia carina,scorre bene,la bellucci purtroppo ha una voce orrenda ma lei sarebbe brava.il punto è:ma spike lee nn si vergogna a fare malcom x e poi a diventare uno schifoso lecchino del potere?lo spot telecom,la pubblicità per la orange,adesso sto film.è un peccato perchè sarebbe un gran regista che però a ideologia comincia far acqua. summer of sam è uno dei + bei film degli ultimi 10anni.questo film è indubbiamente molto buono.ma lui mi sta sulle scatole.eh si.nn sono una fautrice della coerenza nella vita,ma la coerenza morale ci vuole.un tempo lottava per i neri e adesso lotta solo per i neri ricchi.si è reso conto si di vivere in una società dove c'è integrazione razziale e dove il problema nn è bianco o nero ma povero o ricco.bene.ma che mi risparmi un film tappezzato da poster coca cola e maglie everlast.vado al cinema per il cinema nn per i consigli per gli acquisti della settimana.mi sento presa per il didietro.7 per il film(tolgo un punto per la caduta lisergica degli spermatozoi umani..woody insegna).1 a spike lee.la media del voto è 4.