E' l'unico giudizio che riesco a dare di questo lungometraggio (non si può chiamare film)senza trama, senza tono, con attori dalle potenzialità incredibili che vengono chiusi in parti rinsecchite e scialbe. L'apparizione fugace di Moretti, quasi volesse emulare Hitchcock, è completamente fuori luogo; la Sandrelli recita come ha sempre recitato, come una collegiale alla prima esibizione scolastica; semplicemente penosa la, seppur bella, canzone di Endrigo, devastata dalla vocina della Sandrelli.
Mi spiace per Rigillo, attore che apprezzo moltissimo, confinato in una particina che non rende merito alla sua bravura.
Tutto sommato, scarso è un giudizio troppo blando; lo rettifico in più che insufficiente.
E' quasi imbarazzante scrivere di un film quando il film, semplicemente , non c'è. Perché è questa la desolante sensazione che si prova uscendo dalla visione di "te lo leggo negli occhi"; che manchino gli ingredienti per fare il film. Le intenzioni sono le migliori; c'è un'idea di storia non originale ma sufficientemente strutturata; c'è un'ambientazione interessante (Napoli e Roma piovose, private della loro sensazionale solarità); ci sono attori potenzialemnte bravi. E poi, drammaticamente, tutto questo non quaglia. Il film non si accende, non parte, resta ancorato ad una sceneggiatura impacciata e noiosa, con lunghi passaggi inutili, scene goffe (la manifestazione dei senzatetto è la più finta mai vista al cinema), in cui lo spettatore non riesce minimanete a entrare. Vengono in mente -forse per l'ambientazione simile- due eccelsi film italiani "L'amore molesto" di Martone e "L'imbalsamatore" di garrone; e se ne sente l'abissale distanza. La Sandrelli è ai suoi minimi storici di espressività, come le accade spesso quando non è diretta da bravi registi. La Teresa Saponangelo è legata e impaurita, e nemmeno quando piange riesce a dare forza al personaggio. Cosa resta? due bellissime canzoni, che aprono e chiudono il film, e qualche cameo di rilievo (Moretti, Mahieux). Si intuisce che la regista ha delle potenzialità, ma deve ancora fare tantissima strada.
Discreto film,a mio parere con discrete ambizioni che ragiunge pienamente. molto brava l attrice che interpreta chiara.con uno sguardo ti conquista ed esprime sentimenti del vivere quotidiano che proprio per questo a volte risultano difficili da rappresentare sul grande schermo.
brava la regista. non so se peccarla di ingenuità per aver fatto si che la sandrelli rovinasse la bella canzone, finale, di sergio endrigo oppure se considerare me come inguenua, magari pensando al fatto che la regista abbia scelto la vocina flebile e abbaiante della sandrelli proprio per sottolineare la cantante in decadimento.
il tempo speso bene a vedere film come questi.
Trama banale, senza colpi di scena, lo spettatore può prevedere già quello che accadrà (come la sorta di rapimento di lucia)alcuni personaggi non sono ben definiti quasi inutili