Un film stupendo per la trama come per i significati e le interpolazioni. Sensibilità, emozione ma anche ritmi da romanzo kafkiano. Peccato per la reiterazione di alcuni preconcetti triti e ritriti circa 'ambiente "trasgressivo", ma niente è perfetto anche se questo film è davvero una stella che riluce di vita propria. E pi che dire del fatto che da qualche secondo mi sento meno solo dato che ho una compaesana che la vede allo stesso modo mio. Grazie Jessica per aver condiviso la mia idea.
Severino
Cosa si cela dietro l'apparente normalita che appare...?Forse l'amore,forse il sesso,con le sue trame inverosimili e il dolore per una vita,che forse non ci appartiene...Perchè l'uomo odia la donna,in quanto essere femminile?Perchè la donna accusa l'uomo di tanto cinismo,odio e intolleranza...?A tutto qusto(ed oltre)la talentuosa regista francese CATHERINE BREILLAT,cerca di dare risposta,o meglio cerca in modo analitico e senza pudori e ipocrisie,di enfatizzare l'approccio uomo-donna,e il percorso odio-amore!Il protagonista(la rivelazione)ROCCO SIFFREDI,prova ripugnanza ed avversione,nei confronti del genere sessuale femminile,odia le donne quindi,non le ha mai capite e comprese,forse perchè non ha mai avuto veramente nè voglia,nè intenzione...eppure si lascia trascinare e "sedurre"da una donna(una straordinaria)AMIRA CASAR,in un gioco,sempre piu amaro e distruttivo con la vita....LA vita che forse non è più vera vita,ma l'emblema di tutto ciò che alberga all'interno del proprio IO e del proprio corpo,già perchè il corpo dell'uomo,come quello della donna diventa strumento di conoscenza ed approfondimento per capire bene chi siamo e da dove veniamo...LUI,ogni notte entra in casa di lei e la guarda,la contempla,la tocca,la scruta,ci fa l'amore e ne avverte l'inquietudine e la sofferenza e si lascia affascinare dall'inguardabile,dall'osceno,dall'indicibile...LUI non è più lui!sta perdendo la propria corazza di uomo irremovibile,non sa più da quale lato muoversi,si stanno sgretolando le sue certezze la sua dignità;ma forse non è tutto perso,forse ha trovato una redenzione,una via d'uscita per uscire, e riuscire ad emergere dalla pochezza di sentimenti aridi...Nel suo sguardo emerge una nuova catarsi,e nei suoi ochhi,vi èuna nuova luce...Purtroppo però la natura selvaggia,violenta ed altalenante che latita dentro le membra dell'uomo riaffiora prorpio quando sembra si sia tutto risolto...E alla fine di questo "viaggio"viene da chiedersi:chi è lei?è morta,l'ha uccisa lui?è forse partita?O è solo stata un sogno,un lungo sogno del protagonista che ora ha deciso,improvvisamente di svegliarsi...?
Pasticiio psico fisico (o fisiologico) giocato su due lievi interpretazioni e su false ed arroganti pretese di sviscerare tutta la psiche che sta dietro alle differenze fisiche, mentali e psico emotive tra i corpi e le menti dei due sessi, con devianza gay del protagonista (un lesso e inespressivo, ma c'e da meravigliarsi?) Rocco Siffredi ovviamente non richiesta. Uso copioso del sangue per mestruazioni sensazionalistiche e dialoghi da rompicapo settecentesco che tentano di ignorare il ridicolo involontario, riuscendoci alla perfezione. Noia assoluta ovviamente per il resto, con piano sequenze imbarazzanti e gratuite del pene di Siffredi.
Esperimento fallito nel complesso dopo prove della medesima regista più che dignitose. Il tema di fondo potrebbe anche avere un senso ben determinato, ma ci vuole ben altro che questa "pornocrazia" per esplicarlo. La scena clou? Lui non resiste, ma per placare la voglia le tappa la vagina col manico di un rastrello.
Sarà che io vosto il film in lingua originale, e sentire rocco siffredi parlare in francese è stato uno spasso.
Però il film non mi proprio piciuto, non perchè mi sia scandalizzata, ma perchè mi è parso il volere fare forzatamente il porno intellettuale. L'espressività di siffredi nei primi piani e tremenda...