Ho visto il film con mio figlio riccardo,11 anni, che si e'
divertito molto per le numerose scene di battaglie.
mi sono rivisto alla sua eta' quando avevo seguito con
entusiamo k.douglas nell'odissea.
certo pretendere dagli americani una trasposizione piu' fedele o piu' profonda e' inutile.
detto questo rimane una pellicola piacevole senza gli eccessi di violenza cosi' diffusi in certa filmografia contemporanea.
non si può dire che sia un brutto film anzi direi che è un vero colossal,ma che cosa ha in comune con l'iliade? per quelli come me che hanno studiato a scuola quest'opera si sentono un pò offesi per la mancanza di vericidità penso che si può romanzare un pò sulla storia e sui personaggi ma non sconvolgerla in questo modo che la chiamassero con altro nome e dessero altri i nomi ai personaggi che sono puramente inventati e senza un minimo di verità a parte la morte di ettore e la freccia nel tallone di achille . sono fortemente delusa perchè anche se avessero lasciato la storia per come è andata veramente non deludevano di certo il pubblico, perchè in verità più intrigante del film.
Sono grato a Petersen e Benioff di avermi fatto rivivere a 53 anni (la mia età) uno dei monenti più emozionanti della mia vita scolastica. Sì, perchè ho potuto finalmente dare un volto agli eroi ed una dimensione ai luoghi narrati da Omero. Finora avevo dell'Iliade il solito stereotipato concetto prettamente scolastico: già è sconsolante pensare che forse opere così non verranno più studiate nella "nuova" scuola, se poi chi come me ha avuto il piacere di farlo deve leggere recensioni di critici affermati (non pareri di gente comune) smontare pezzo per pezzo un film su Troia, l'angoscia ed il risentimento aumentano. Ma perchè, è possibile ricreare in un film di circa tre ore il sublime ed irripetibile patos che generano poemi come l'Iliade o l'Eneide o l'Odissea?! No, ovviamente, non fosse altro perchè Omero non ha scritto il suo poema tenendo presenti le esigenze cinematografiche di tremila anni dopo, nè temendo di incorrere in giudizi di critici sempre con la puzza sotto al naso. Ed è per questo che io mi tengo caro un film come quello di Petersen (insieme, per esempio, al recente Gladiatore ed ai più datati Dieci Comandamenti e Ben Hur): film che hanno dato volto, dimensione, umanità a personaggi, luoghi e modi di vita di epoche così lontane dalla nostra. Vogliamo ridurre il tutto al solito bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Bè, io scelgo il mezzo pieno, perchè non è facile neppure avere l'incoscienza di riproporre in un film eventi epici come la guerra di Troia: certo, non convince la figura di Briseide, nè tantomeno la sua storia d'amore con il semidio Achille; così come l'enorme numero di navi (mille!) e di guerrieri da entrambe le parti sono poco probabili in un epoca in cui gli eserciti più potenti contavano poche migliaia di soldati. Ma non riuncio mica per questo a godermi (oggi nei cinema e poi spero al più presto in casa) una magnifica avventura che nella mia giovinezza avevo solo letto e immaginato! Troy non vincerà gli oscar che hanno vinto Il Gladiatore o Ben Hur, ma una sua adeguata collocazione nel genere epico della produzione cinematografica lo merita comunque. Ultima considerazione: non fa un pò "rimorso"
che la cultura e le gesta di popoli del mediterraneo che hanno fatto la storia dell'umanità vengano celebrati (anche se con un film) da parenti a dir poco lontani di tali civiltà?
Erano anni che non si vedeva un colossal di questa portata! Bellissime le scene di guerra con enorme spreco di mezzi e di comparse. Fantastica la fotografia. Ma il film non è per niente attinente all'opera omerica (Iliade): non tanto per gli episodi cuciti ad uso e consumo per una sceneggiatura fluida e organica, ma per lo spirito base di tutta l'opera omerica ovvero lo stretto legame tra uomini e dei con le loro vite condizionate dal dio supremo Fato. Di tutto ciò non c'è ombra nel film di Petersen che resta solo un gradevole colossal per passare due ore e mezza al cinema con la famiglia la domenica pomeriggio.
Bellissimo film di guerra, molto spettacolare. Lettura cinematografica di un testo destinato alla recitazione orale, si prende certo molte libertà : ad esempio, Menelao viene ucciso da Ettore; tuttavia, se Petersen non intendeva seguire il testo antico, (in questo caso l' Iliou Persis ellenistica e l' Eneide virgiliana, ma non l' Iliade!), per la scena finale del film, il personaggio non ha più un ruolo da svolgere. Altro, Omero dedica non pochi versi stupendi a Diomede, re d' Argos, però costui e le sue gesta non avrebbero un importo diretto alla storyline eletta da Petersen, così Diomede è escluso dal film. Più che altro, Troy è un film sulla guerra, non la guerra di Troia, ma la guerra in genere. Se non mi sbaglio, credo di intravedere, numero di omaggi a film di guerra classici- Il Giorno Più Lungo, ovviamente (la ripresa sulla spiaggia dello sbarco è identica a quella del sorvolo di Sword Beach dai due apparecchi superstiti della Luftwaffe), ma anche a Salvate il Soldato Ryan, a Sands of Iwojima (lo sbarco dei Mirmidoni), ad Apocalisse Adesso (il combattimento entro il tempio di Apollo). Mi chiedo se non ci sia perfino un cenno al Das Boot di Petersen stesso, nelle scene "claustrofobiche" nel ventre del Cavallo. Il studioso di Omero in me si trova un pò deluso, il vecchio soldato no.
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(6.5/10)
