...se ognuno di noi riuscisse a far fuoriscire da dentro tutto l'amore che è nelle possibilità di ogni cuore umano, allora si potrebbe davvero realizzare il tanto utopico mondo fondato su pace, fratellanza, giustizia, rispetto, libertà...
...il film, mettendo a confronto due modi di concepire l'esistenza, ha catturato subito la mia attenzione, e soprattutto il mio stupore nel convincermi che sicuramente vale sempre la pena di sorridere...di amare...oltre ogni male...
Mi è parso un bel film. A prescindere della tecnica, della quale mi astengo a dare un giudizio, credo che questo film sia utile per tutti colori che stanno trascorrendo un momento della vita avaro di sentimenti. Rinunciare alla propria vita, in un mondo di egoismo e solitudine, credo sia un valore altissimo e credo che il personaggio di Marja riesca, alla fine del film, a farti riflettere che la sofferenza e la rinuncia al nostro ego puo' essere una chiave di lettura per vivere, alla fine, piu' serenamente la nostra esistenza. Molto brava l'attrice che interpreta Marja. Un'ultima cosa, mi chiedo per quale motivo, nelle scuole superiori, non si metta obbligatorio la visione di un film, tra cui questo.
Siamo tutti bravi a criticare e a buttare fango, lo faccio anche io quando mi sveglio e vedo come funzionano le cose a messina, ma anche in sicilia, nel sud, in italia....
fare un film significa (o dovrebbe significare) elaborare qualcosa di artistico, aldilà del contenuto.
il film è fatto male, infarcito di luoghi comuni, dialoghi elementari, contraddittori e molto "pittoreschi".
tutto qui.
la regista non analizza i problemi, non mette in luce i perchè, non indaga e non gliene importa. semplicemente colora due stereotipi: "siciliani selvaggi e falsi" e "finlandesi bucolici e frikkettoni".
anche io ho assistito alla presentazione del film, a messina, e la regista, come tanti messinesi fanno, ha saputo solo fare del sarcasmo inutile sulla decadenza della città, senza proporre nulla a favore della città dove comunque è cresciuta. e da dove è andata via, solo per ritornare e dedicarle un film mediocre e denigratorio.
w la finlandia!!!
Io vivo a messina , ho quaranta anni e gli anni descritti dal film li ho vissuti anche io e anche io da bambina. il problema dei messinesi è continuare a nascondersi dietro un dito. si vive male perché mentre il mondo va avanti ancora oggi il regime mentale della maggior parte del mondo maschile e' talebano, solamente che oggi c'è ancora più ipocrisia. non è difficile comprendere perché il film della ciccone ti abbia irritato tanto. al di là di questo, ho assistito al film nel corso della prima messinese, ho ricordato anche di aver visto anne riitta passare bambina, con sua madre accanto e mi ha commosso pensare cosa sia poi venuto fuori da tutta quell'ingiustizia.
come si puà fare un film con un tema complesso come lo scontro tra due culture senza approfondire alcunchè ma con estrema superficialità e secondo luoghi comuni esasperati?
si parla della sicilia degli anni 70 come di un regime talebano mentre la finlandia è tutta boschi e vita agreste (menomale che non hanno aggiunto folletti e fate...).
Inverosimile, senza una precisa continuità, non analizza ma giudica, mette in cattiva luce una comunità e ne esalta un'altra santificandola, tutto questo senza principio e con approssimatezza. Unica nota positiva la bellezza e la bravura dell'attrice protegonista.
Per l'autore della recensione: un "po'" si scrive con l'apostrofo, non con l'accento ("pò").