Ho letto prima i commenti che mi hanno preceduto e non mi trovano d'accordo coloro che hanno interpretato il film unicamente come una contrapposizione tra la Finlandia e la piccola provincia di Messina.
La tematica principale è l'amore: per la famiglia, per i figli, per il coniuge, per la propria terra.
La localizzazione del posto o dei posti in oggetto è assolutamente ininfluente; è inutile fare del campanilismo perchè l'intento dell'autore non è stato quello di descrivere e giudicare la ristrettezza mentale del paesino siciliano e della Sicilia dei decenni scorsi.
Il film narrando dell'amore lo ambienta in un contesto caratterizzato da differenze di mentalità tra culture diverse, ma lo stesso effetto sarebbe stato ottenuto se la storia fosse stata ambientata in Finlandia e la mamma messinese non si sarebbe riuscita ad adattare alla mentalità diversa di quel popolo ed avrebbe desiderato il suo piccolo paesino costiero siculo.
Ciò che invece ha cercato di narrare la bravissima regista è l'amore enorme della madre per il marito e la famiglia che la induce a rinunciare ad una vita propria, ad una vita familiare normale; l'amore enorme delle figlie per la famiglia nel suo insieme e per tutti i componenti della stessa, per il quale si cerca di superare tutte le difficoltà che la vita ti presenta.
Da ultimo devo dire che ciò che più mi ha colpito del film è stata la bravura di tutti gli attori, dei protagonisti come delle comparse con parti di pochi secondi: e questa è una caratteristica che mai ho riscontrato in tutti i film visti fino ad oggi.
Al riguardo devo però dire che con grossa sorpresa non ho riscontrato in nessuno dei commenti letti la stessa mia enorme ammirazione per la bravura soprattutto delle due bimbe figlie della protagonista (Erika ed Annika Lepisto), che hanno interpretato con inaspettata naturalezza e la maestria delle migliori attrici holliwoodiane ruoli molte volte altamente drammatici.
Devo però aggiungere che tale bravura è risaltata ancora di più quando, tornato a casa subito dopo aver visto il film, ho acceso la TV e facendo zapping ho avuto la sfortuna di incappare in Manuela Arcuri, Isabella Ferrari ed un altro paio di queste "attrici" che tormentano le nostre serate!
Io vivo a messina , ho quaranta anni e gli anni descritti dal film li ho vissuti anche io e anche io da bambina. il problema dei messinesi è continuare a nascondersi dietro un dito. si vive male perché mentre il mondo va avanti ancora oggi il regime mentale della maggior parte del mondo maschile e' talebano, solamente che oggi c'è ancora più ipocrisia. non è difficile comprendere perché il film della ciccone ti abbia irritato tanto. al di là di questo, ho assistito al film nel corso della prima messinese, ho ricordato anche di aver visto anne riitta passare bambina, con sua madre accanto e mi ha commosso pensare cosa sia poi venuto fuori da tutta quell'ingiustizia.
MI dispiace per il messinese infuriato 2 post sotto, ma devo dire onestamente che il film è molto espressivo e ricalca esattamente, quello che è stata la Sicilia. Al tipo di Messina ricordo il film "la ragazza con la pistola" e penso che in realta' lui sia il nipote di Macaluso Vincenzo. Per amore, Marja, va a vivere, senza prospettive, ma solo per non far deflagrare una famiglia felice, in un posto dove la gente ha le gomitiere quando si sporge alla finestra per ore e guarda e riguarda e commenta. Negli Uffici Ministeriale accade lo stesso: quando una persona è al di fuori dalla norma , un po' sopra le righe, via: bollato e sistemato per il resto dei giorni.
Del resto, avendo suonato a mEssina tanti anni fa, me ne sono accorto di quanto sia aperta la mentalita' della gente di quel posto, soprattutto quando guardi una ragazza accompagnata mentre suoni, la cui unica colpa è seguire il gruppo sul palco. Povera signora Marja, sono con lei, altro che clinica, io pensavo si ammazzasse proprio, strappata alle sue origini libere per ficcarsi in mezzo a una quotidianita' da novella 2000. Poi devo dire che le figlie, sono state cosi' bene a Messina, che infatti vedo proprio ,che alla fine del film ci sono rimaste.
Caro Davide, o Macaluso Vicenzo che tu sia, prego tanto che torni il prefetto Mori a insegnare da quelle parti, cos'è il rispetto delle idee e della personalita'. Di Mobbing cittadino , ne abbiamo le scatole piene, meno male, come dice Dylan "the times they are a-changin'" e la Sicilia si sta evolvendo a fatica, ma guarda avanti.
Inkursore
Mi è parso un bel film. A prescindere della tecnica, della quale mi astengo a dare un giudizio, credo che questo film sia utile per tutti colori che stanno trascorrendo un momento della vita avaro di sentimenti. Rinunciare alla propria vita, in un mondo di egoismo e solitudine, credo sia un valore altissimo e credo che il personaggio di Marja riesca, alla fine del film, a farti riflettere che la sofferenza e la rinuncia al nostro ego puo' essere una chiave di lettura per vivere, alla fine, piu' serenamente la nostra esistenza. Molto brava l'attrice che interpreta Marja. Un'ultima cosa, mi chiedo per quale motivo, nelle scuole superiori, non si metta obbligatorio la visione di un film, tra cui questo.
In questo film Vincenzo Peluso dimostra di essere il miglior attore italiano, troppo sottovalutato, non deve invidiare nessuno dei suoi colleghi anche se hanno più successo di lui.Molto espressivo ,interprete di classe l'Italia rischia di perderlo e sarà un cervello artistico in fuga.
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(7.5/10)
