Interessante e coraggioso per la tesi, in un panorama generale di conformismo massmediatico. lo stile è un po' troppo di scuola holliwoodiana (v. la prima parte), tutto di corsa e quindi un po' superficiale. schematica anche l'identità dei personaggi, stretti in un cliché troppo prevedibile e convenzionale, pur se dentro un quadro di simpatico e scanzonato anticonformismo e trasgressività.
ci sono stati momenti che mi hanno indotta a sincera e vera commozione (rapporto padre figli, gioia di vivere e consapevolezza dei limiti della condizione umana). la droga a fini terapeutici e l'eutanasia sono questioni tabù trattate con molta eleganza ed efficacia.
non dispiacciono i riferimenti a quadri storici positivi come la rivoluzione americana, il rinascimento fiorentino e, perché no, la cucina toscana. positiva, anche perché inconsueta, la smitizzazione di modelli di vita religiosi imposti dal dogma cattolico e diffusi dal conformismo opportunista dei mass media di regime, specialmente qui in italia.
Se vuoi emozionarti, inca**arti con gli yankee di frontiera e credere che ancora esiste qualche americano capace di fare un bellissimo film , intenso, poetico metafisico, una parabola visiva apparentemente piatta e semplice, cerca e guardati e rifletti ed emozionati con le tre sepolture con un lee jones unico, un viso che dice più di un opera di shakespear, con un solo movimento degli occhi.....
parlare male di questo film, può farlo solamente chi non ha una infarinatura di cultura liceale,e capacità di cogliere la "mitragliata " di citazioni che si susseguono come per caso, ma gravide di un legame intrinseco tra loro e con i dicitori, Non è un film da vedere distrattamente ne quanto meno per divertirsi. Sconsigliato ai over 60: ci si ritroverebbero in ogni singola frecciata. Dire che un film che faccia riflettere sia noioso.... Questo è il suo pregio. Personalmente ogni volta che lo vedo provo immenso piacere per i multipli riferimenti culturali, per lo spirito giocoso e serio, quasi scanzonato ed il finale....l'ultima cena!!! film contro i valori cattolici, nel suo percorso ma nel finale si congiunge con i riti pagano-cristiano , ... chi non prova una profonda emozione nella sfilata finale dei co-protagonisti... che dica cosa lo emoziona !!! Film con attori non belli, anzi sgradevoli, eccezione del figlio e la "consolatrice".
in breve: film per pochi..
Il pretesto ovvero la necessità di morire o quello di entrare in quel periodo della vita in cui si contano
gli anni se non i giorni che ci restano da vivere costituisce l'innesco per fare delle riflessioni sul proprio passato recente e sull'intera storia dell'umanità.
Ed in questa condizione di precarietà causata dalla malattia le convinzioni di fede e politiche ed i
conseguenti atteggiamenti degli anni giovanili, perdono la loro forza, la loro immutabilità salvo il rimpianto
di lasciare la vita stessa: "io amo tutto della vita".
Lo scambio dei punti di vista fra i partecipanti all'evento esemplifica quanto il male di oggi che riteniamo così enorme perchè lo abbiamo vissuto e lo stiamo vivendo in realtà potrebbe essere stato minore storicamente parlando a quello di ieri.
Questa crisi dei concetti coinvolge personaggi diversi dalla suora, alla tossica, al figlio che tratta
"managerialmente" l'evento.
Anche gli amici e le ex amanti sono portati in qualche modo a rivedere in questo contesto le loro situazioni personali.
L'unica certezza che viene confermata è la voglia e la gioia di vivere che genera anche inconsapevolmente un ambiente positivo per la sopravvivenza e per l'affermazione individuale
come dice alla fine la figlia "non so come papà ma tu e la mamma ci avete reso forti".
L'invasione barbarica, come la malattia del protagonista o quella del degrado del sistema sociale dissestato dalle sopraffazioni e dalle imperfezioni umane non viene visto soltanto come un momento assolutamente negativo se riesce in qualche modo a produrre negli individui un nuovo stato della propria coscenza.
Come si fa a criticare questo film? Certamente non è detto che piaccia a tutti, ma chi ne esce annoiato,non può comunque negare il valore dei suoi contenuti. Certo qualche anno in più non guasta per trovarci degli interessi, ma stupisce che anche tanti giovani ne parlino bene. Chi ha vissuto anche una sola delle situazioni descritte, non potrà che esserne avvinto. Per questo dico che una vita vissuta alle spalle permetterà meglio di riconoscersi e identificarsi nei personaggi.
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(7.5/10)
