Hotel Dajti - Una storia al di là del mare. U
na storia d'amore, che rinasce sotto molteplici forme.
Che prende la strada di una nascita, o di una vita che finalmente ti ripaga delle sofferenze.
Ma se osservi meglio, un poco più vicino, attraverso le immagini sfuocate riesci ad intravedere loro due, l'ujku e la sbuky, che rimangono abbracciati in quel letto dell'hotel dajti, a creare l'ennesimo spettacolo di magia. Un Film che ha molto da insegnare.
Una storia al di la' del mare, delle montagne, delle città, delle case, delle stanze, dei tetti, delle mura fisiche. Una storia di urla strazianti e di immensi silenzi.Di parole poco usate, di parole ripetute.
Di brividi lungo la schiena, di attacchi di panico in un letto vuoto. Ma anche di spalle che si risollevano,dritte,una storia di arcobaleni e sorrisi. Una storia d'amore.
Tirane. Estate. Un uomo e una donna. Un racconto d'amore scritto di fretta. O forse molto di più. Un palazzo la cui storia rimbomba nelle stanze desolate. Una camera, sola fra tante, animata da passione e complicità. Le loro anime si riconoscono, si chiamano per nome.
Nulla avviene per caso. Non si ama per caso. Ci si riconosce. Ci si prende cura uno dell'altra. Incondizionatamente.
Per sempre. Per sempre.
un albanese e un italiana vanno al cinema, in un tardo pomeriggio di due anni fa. Vedono questo film che ci mostra una situazione storica passata ma una tirana e una puglia che rimangono nel cuore.
bisogna conoscere la storia che hanno avuto in comune l'italia e l'albania per dare un giudizio su questo film. la storia, di per sè semplice, viene raccontata con mezzi usati sempre più raramente dal cinema attuale, nessun effetto speciale, attori non conosciuti (ad eccezione del bravissimo mago), ma una grande genuinità e un piacevole lirismo.
Una storia d'amore incerta e dai contorni sfumati vissuta con un totale abbandono e un estrema passionalità dai due protagonisti. da vedere quando si è stanchi dei soliti stereotipi cinematografici.
Ne tempo e ne spazio... solo quel nonluogo e nonspazio dello schermo di un cinema vuoto o di una paggina web è capace di racontare storie come quella.
Storie nate tra due persone normali nel modo più normale, che crescono in modo non tanto tale e che finiscono avvolte da un look quasi patetico. Ma poi non vengono seppellite... un giorno si risvegliano lentamente, o megliono risuscitano, come nelle leggende albanesi e rivivono un'altra vita. Non tra persone normali; tra personaggi che nascono da un'esperienza passata e che crescono a distanza di kilometri con scambi cotinui di discrete presenze...