"Casablanca" è veramente un capolavoro e ciò al di là di quanto si possa apprezzare il genere a cui appartiene, al di là dell'interesse per il periodo storico che presenta, al di là di qualcosa di datato che questo film può avere, al di là del doppiaggio non certo perfetto e della mancanza o meno di un copione preciso. Questo film è un capolavoro poiché la regia è semplicemente perfetta, l'interpretazione dei protagonisti ottima, la colonna sonora incantevole, il montaggio assolutamente perfetto. Humprey Bogart dà una magistrale interpretazione; Ingrid Bergman è incantevole e totalmente convincente. Il tema trattato, al di là del fatto che possa mostrare alcune omissioni ed alcuni cenni di troppo facile patriottismo, è coraggioso e soprattutto lo era all'epoca delle riprese. Il leitmotiv è una delle più coinvolgenti ed incantevoli musiche della storia del cinema ed è magistralmente inserito nelle scene alternandosi fra musica diegetica (cioè interna, suonata da Sam) e musica extradiegetica, affiorando non solo ad ogni incontro reale fra i due innamorati ma anche ogni volta in cui uno dei due sta pensando all'altro, anticipandoci così la comparsa dell'innamorato fino a quel momento assente. Il rapporto fra i due protagonisti è scandito e sottolineato dalla presenza delle bevande alcoliche: c'è sempre un bicchiere o una bottiglia o un bar fra loro, ad unirli materialmente o spiritualmente, e da antologia, stilisticamente e liricamente perfetta, è la scena in cui il bicchiere cade dalle mani di Bogart, oggettualità di raccordo atta a scandire l'arrivo del ricordo della donna. Bellissime le dissolvenze incrociate che lasciano sfumare il volto di lui avvolto dal funo di sigaretta come se dovesse davvero svanire e che ci mostrano poi lei. Intensissimi sono i primi ed i primissimi piani e sapientemente studiato l'alternarsi di tempo presente e ricordo attraverso i numerosi flashback. La drammaticità del destino dei due protagonisti è sottolineato dalla metafora delle righe, simbolo filmico delle ferite e della sofferenza, delle difficoltà da attraversare, righe che spesso compaiono nelle scene, anche quando i due sono al mercato perfino l'abito di Ingrid Bergman è rigato. La pioggia che cade sulle parole della lettera e così le cancellano sono metafora del distacco dei due innamorati, del drammatico dissolversi del loro rapporto.
Il fatto che non esistesse un vero copione non ha importanza; anzi è unatecnica talvolta usata da grandi registi: la usava Fellini e la usa ancora Ermanno Olmi, realizzando bellissimi film in cui nulla è imparato a memoria e quindi nulla appare recitato.
L'avevo sentito citato mille volte, ma mai visto.. fino a ieri sera.. e devo dire che mi ha davvero colpito... per niente monotono.. e Humphrey Bogart è un vero "cool"! ^_^
Rivedo sempre con passione viscerale questo film, i personaggi entrano nella storia già alla prima inquadratura, l'ambientazione è magica e i dialoghi, assolutamente non demodè, raggiungono al contempo una sublime leggerezza e una profondità omerica.
Forse quelli che parlano di capolavoro assoluto non sanno di cosa parlano.
Questo è un film che fu fatto in quattro e quattr'otto, con gli attori che non conoscevano il copione perché il copione non c'era. Le battute venivano inventate lì per lì, caricate di eccessiva drammaticità per non avere il tempo di fare di meglio, i personaggi tirati col righello. La Bergman aveva fretta di andare a fare un altro film e Bogart appare sc***perché lo era veramente per l'insoddisfazione verso il film.
Eppure il risultato è un film miracoloso. Le battute, sempre eccessive, sono entrate nella storia, così come la recitazione stralunata dei protagonisti. E, probabilmente, una certa predisposizione ad essere parodiato.
Capolavoro assoluto del genere noir.Ottimo il cinico Bogart duro come un diamante e freddo come il ghiaccio.
Indimenticabile la bellissima canzone portante del film:As time goes by!