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Il pranzo della domenica

Opinioni presenti: 9
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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Il pranzo della domenica

(7/10) Voto 7di 10

Bel film, con bravi attori, ben diretto... ma forse mancava qualcosa... non so bene cosa... comunque mi è piaciuta molto giovanna ralli che a 67 anni (nel film) mi sembrava più sexy delle colleghe più giovani...



Filippo, 48 anni, Genova.




bello

(8/10) Voto 8di 10

Direi bello, non impegnativo ma non stupido. Da vedere per rilassarsi e sorridere in certi momenti anche amaramente. Lo consiglio



Caterina, 43 anni, Torino.




film corale,ma...

(4/10) Voto 4di 10

Mi sono sempre piaciuti i film corali,cito "compagni di scuola" di Verdone o "Parenti serpenti" di Monicelli tanto per restare in Italia... Mi sono approcciato a questo film di Vanzina in assoluto relax,senza pregiudizi,eppure che delusione...I personaggi sono delle autentiche macchiette:il "compagno" Papaleo in primis,un vero insulto a chi crede a degli ideali politici (che siano di destra o sinistra).La depressione della De Rossi affrontata con tanta superficialità,chi ha avuto a che fare con questa malattia sa che quanto raccontato nel film è falso.Il personaggio della Ralli è comunque quello peggio tratteggiato,doveva fare da trait d'union con gli altri personaggi e dare una nota di divertimento e invece è quello + ridicolo e patetico.Il senso + fastidioso del film è quello del "deja vu":Vanzina taglia e incolla da altri film senza criterio e il risultato è davvero scadente.Salverei gli attori comunque,ci mettono la faccia nonchè il loro nome di battesimo...



Michele, 36 anni, Venezia.




Il miglior film dei Vanzina fino ad oggi

(8/10) Voto 8di 10

E' forse fino ad oggi il film migliore e più maturo dei fratelli Vanzina, considerati da sempre la "feccia" cinematografica per antonomasia, anche dal quel pubblico che va a vedere i loro film facendo loro incassare miliardi ogni anno. Tre famiglie abituate da anni a riunirsi ogni domenica per il rito molto borghese del pranzo dalla madre rimasta vedova, si trovano a dover fare i conti con tutta una serie di problemi non da poco, e dover a rimettere in discussione tutti i loro rapporti e le loro dinamiche interne dopo che la donna è finita all’ospedale per un incidente domestico. Una commedia dal soggetto più serio e denso di riferimenti all'attualità, ma tenuta sempre su un registro leggero. I Vanzina ce la mettono tutta per emulare il Benvenuti di "Benvenuti in casa Gori" e seguito, e il Monicelli di "Parenti serpenti", ma si vede che la mano del regista è più leggera, ha un altro stile più “spettacolare” com'é loro consuetudine e non affonda più di tanto. In diverse sequenze, tuttavia, soprattutto in quella iniziale del pranzo che da il titolo al film, gli autori si avvicinano molto ai celebri modelli, pur senza soffermarsi troppo sui momenti di malinconia e di riflessione, e bilanciandoli subito dopo con la loro comicità più di cassetta. Personaggi tutti molto bene caratterizzati, molto bravi e ben scelti tutti gli interpreti, un cast pregiato come non si vedeva da un po’, con una menzione particolare per Massimo Ghini, un’ottimo e insospettato acquisto per la commedia nostrana, che si spera non rimanga una parentesi isolata, e la ritrovata Giovanna Ralli, in ottima forma come sempre nel ruolo della madre dal carattere insopportabile ma sinceramente attaccata alle tre figlie e disposta a tutto per il bene loro e delle loro famiglie; e Rocco Papaleo, a cui tocca il personaggio migliore, più simpatico e più significativo, un giornalista molto di sinistra idealista e combattivo, che non riesce a mantenere a lungo un posto di lavoro per la sua coerenza e la viscerale incapacità di accettare compromessi. Se qualcuno aveva dei dubbi sugli orientamenti politici dei Vanzina, considerati talvolta “di destra”, eccolo servito. I due autori sembrano persino smentire loro stessi, che si definiscono, come il loro padre (ma anche qui ci sarebbe da discutere), “liberali” (“veniamo da una famiglia liberale”), e “fortemente legati a questa tradizione politica. Ma in un’accezione assolutamente lontana da quella che le viene conferito oggi”, precisa il regista. E’ infatti fin troppo evidente, e anche abbastanza sorprendente, a chi vanno le loro simpatie nel film, assai più che liberali e assolutamente non berlusconiane, sebbene affermino che il film non abbia un suo “distinto colore politico” (vedi l'intervista sul sito di "Vacanze di Natale"). Una bella sorpresa, che merita sicuramente di essere vista, senza aspettarsi di ritrovare i modelli più “alti” di cui sopra, e senza partire prevenuti come al solito, della serie “tanto è la solita stronzata dei Vanzina".



Lorenzo, 32 anni, Livorno (LI).




Senza sapore...

(5/10) Voto 5di 10

Sinceramente mi aspettavo di meglio.Film interessante, piacevole da guardare ma niente più.In molti momenti mi è sembrato un film troppo finto......con scene al di fuori della realtà......Insomma simpatico da vedere ma....il padre di famiglia che con 4 figli e una moglie si fà licenziare continuamente....o il marito che dopo aver tradiito x anni e anni la moglie finisce con "vissero felici e contenti".....



Fabrizio, 29 anni, Monte san biagio (LT).





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