Ho voluto vedere il film solo dopo aver letto "mrs dalloway" e credo di aver fatto la scelta giusta perchè penso non sia possibile comprendere totalmente il messaggio del film senza una "lettura preliminare"!penso che la scelta del regista sia stata molto originale e innovativa, divera rispeto ai tradizionali film che vengono raggruppati sotto la categoria "drammatici".tuttavia non riesco a capire se il film mi è piaciuto oppure no....è enigmatico e angosciante ma sicuramente da vedere....magari non di sera!
E' un film molto difficile da caire e anche da mandare giù.Sono due ore di tristezza.Per chi non regge i film complicati è difficile da mandare giù eprò secondo me è molto bello.
Uno dei pochi film che mi abbiano appassionato; un cast stellare ed una storia al femminile raffinata e melodrammatica fanno di "the hours" un lavoro splendido e ricercato. l'unica pecca è probabilmente l'aver studiato a tavolino la genesi di un film creato appositamente per fare incetta di oscar...
Uno dei film più commoventi e armoniosi che io abbia visto in vita mia; credo una di quelle rare opere che non ci si stanca mai di rivedere, poichè ad ogni visione si coglie un nuovo frammento, una nuova sfumatura dei significati in esso contenuta.
Non so da dove iniziare a lodare questa piccola grande opera d'arte.. la sceneggiatura ricalca perfettamente l'opera letteraria premio Pulitzer di Michael Cunningahm (che ha partecipato attivamente alla produzione del film), ha la stessa malinconia, la stessa acuta analisi dell'anima umana, ma riesce a configurarsi come prodotto originale e avvincente per chi conosce già il libro.
La colonna sonora è splendida, accompagna i momenti salienti del film ma riesce anche, come nell'introduzione del film, ad affascinare lo spettatore autonomamente, raccontando le vicende ed emozioni dei personaggi meglio della voce di un narratore.
Le tre attrici, Nicole Kidman, Julianne Moore e Meryl Streep, compiono una prova davvero magistrale, -divenendo- i personaggi interpretati (soprattutto, se posso dire, nel caso della Kidman)
La regia è a sua volta ineccepibile nel rendere i tre diversi filoni narrativi distinti ed interconnessi al tempo stesso... nel guardare la scena in cui tre diverse persone, in diversi piani temporali, compiono il gesto di sollevare un mazzo di fiori, si ha, per un attimo, la sensazione, o meglio, la percezione, dell'unità di tutte le cose esistenti ed esistite nella storia umana, di cui ognuno di noi è tassello inconsapevole....
La trama, è noto, ruota intorno al personaggio di "Mrs. Dalloway", la protagonista dell'omonimo romanzo di Virginia Woolf: il ritratto dell'intera vita di una donna reso nella descrizione delle faccende quotidiane di un suo singolo giorno, impegnato nella preparazione di una festa.
Virginia Woolf è impegnata, nel 1923, a stendere le prime pagine del libro, mentre sente la sua vita dilaniata dalla (necessaria) tranquilla quotidianità della campagna e (l'ambita) frastornante animatezza di Londra, che l'ha già portata, tuttavia, a diversi tentati suicidi; Laura Brown, nel 1951, cerca di sfuggire al vuoto di una vita che sente non sua leggendo "Mrs Dalloway"; infine Clarissa, nel 2001, occupata nei preparativi di una festa, si reca in visita all'amico malato Richard, che la chiama affettuosamente "Signora Dalloway"...
Uno dei film più commoventi e armoniosi che io abbia visto in vita mia; credo una di quelle rare opere che non ci si stanca mai di rivedere, poichè ad ogni visione si coglie un nuovo frammento, una nuova sfumatura dei significati in esso contenuta.
Non so da dove iniziare a lodare questa piccola grande opera d'arte.. la sceneggiatura ricalca perfettamente l'opera letteraria premio Pulitzer di Michael Cunningahm (che ha partecipato attivamente alla produzione del film), ha la stessa malinconia, la stessa acuta analisi dell'anima umana, ma riesce a configurarsi come prodotto originale e avvincente per chi conosce già il libro.
La colonna sonora è splendida, accompagna i momenti salienti del film ma riesce anche, come nell'introduzione del film, ad affascinare lo spettatore autonomamente, raccontando le vicende ed emozioni dei personaggi meglio della voce di un narratore.
Le tre attrici, Nicole Kidman, Julianne Moore e Meryl Streep, compiono una prova davvero magistrale, -divenendo- i personaggi interpretati (soprattutto, se posso dire, nel caso della Kidman)
La regia è a sua volta ineccepibile nel rendere i tre diversi filoni narrativi distinti ed interconnessi al tempo stesso... nel guardare la scena in cui tre diverse persone, in diversi piani temporali, compiono il gesto di sollevare un mazzo di fiori, si ha, per un attimo, la sensazione, o meglio, la percezione, dell'unità di tutte le cose esistenti ed esistite nella storia umana, di cui ognuno di noi è tassello inconsapevole....
La trama, è noto, ruota intorno al personaggio di "Mrs. Dalloway", la protagonista dell'omonimo romanzo di Virginia Woolf: il ritratto dell'intera vita di una donna reso nella descrizione delle faccende quotidiane di un suo singolo giorno, impegnato nella preparazione di una festa.
Virginia Woolf è impegnata, nel 1923, a stendere le prime pagine del libro, mentre sente la sua vita dilaniata dalla (necessaria) tranquilla quotidianità della campagna e (l'ambita) frastornante animatezza di Londra, che l'ha già portata, tuttavia, a diversi tentati suicidi; Laura Brown, nel 1951, cerca di sfuggire al vuoto di una vita che sente non sua leggendo "Mrs Dalloway"; infine Clarissa, nel 2001, occupata nei preparativi di una festa, si reca in visita all'amico malato Richard, che la chiama affettuosamente "Signora Dalloway"...