Uno dei film più noiosi che abbia visto al cinema negli ultimi anni. A nulla servono le ottime prestazioni di Hanks e Di Caprio, il film è insopportabile. Insopportabile perchè noioso, insopportabile perchè tutta la storia è un'americanata che può succedere solo in America e alla quale solo gli americani possono credere, e infine è insopportabile perchè oltretutto dura anche troppo.
Vi dico solo che al cinema c'era gente che letteralmente russava e dopo un pò, i pochi rimasti svegli aspettavano solo che qualcuno cominciasse a russare sonoramente per divertirsi un pò e dare un senso ai soldi pagati per il biglietto ... Io stesso mi sono addormentato 2 o 3 volte. Comunque, al di là di tutto, che il film piaccia o meno, c'è un'altra cosa che vorrei precisare. Hanno detto che questo film si basa su una storia vera. Mah ... sarà ... io nutro parecchi dubbi al riguardo, a meno che tutta la vicenda non sia stata romanzata da Spielberg all'ennesima potenza, ma ciò toglierebbe molto del presunto realismo all'intera vicenda ... e allora lo si dovrebbe dire !
Invece, sarà mica l'ennesimo tentativo di cercare di inculcare al mondo intero l'idea, ormai patetica, del grande sogno americano ? Cioè, l'America è un paese talmente libero, talmente pieno di opportunità, talmente aperto a tutto e a tutti, che un 17enne qualsiasi può entrare vestito da comandante nella cabina di pilotaggio di un 747 in volo con 300 passeggeri a bordo, oppure può entrare vestito da primario in una sala operatoria dove è in corso un'operazione d'urgenza, o, ancora, trasformarsi in un broker che mette sottosopra il mondo della finanza ???
Ma basta ! Spielberg, aripijate che è ora ...
Devo dire che è un po' di tempo che non mi facevo uno Spielberg, forse Schindler's List è stato l'ultimo, ma non posso dimenticare la commozione di E.T. e le folli risate di 1941, forse il suo migliore (beh, anche Schindler non scherzava, ma quello non era un film, era un documento storico). Qui Spielberg pilota (bene) i suoi attori in una commedia che si sforza di essere molto "di genere", e che pertanto modella dei personaggi molto stereotipati nei loro caratteri definiti a priori, tipo maschere della Commedia dell'Arte, fatte le dovute differenze, ovvio: il padre col sogno americano in frantumi, la madre che va dove la porta il cuore o il portafoglio, il poliziotto perbene ma solo come un cane e coi suoi problemi (ricordava un po' l'agente menomato di One Million Dollars Hotel di Wenders, dove lo stereotipo, peraltro, sconfinava nel grottesco). Tutto il film avrebbe potuto diventare, volendo, una "slapstick comedy", tutta giocata sulla velocità, l'assurdo, l'equivoco, e in effetti era quello che mi aspettavo (tipo 1941, appunto), ma evidentemente non era questo l'intento di Spielberg, che ha invece preferito mettere l'accento sui caratteri dei personaggi e le dimensioni psicologiche, peraltro giocate molto all'americana (e quindi, per noi europei, piuttosto difettose). Di tutto il film, comunque, un momento mi è sembrato memorabile, e un personaggio indimenticabile: l'incontro di Di Caprio con la fotomodella in albergo, e lei che giocava sé stessa, e pensando di vincere invece perdeva. Lei, con la sua bellezza malinconica e il suo realismo tranquillo (nonché con una voce rauca e strappata dal profondo, stile Valeria Golino) mi è sembrata l'unico personaggio ferocemente autentico e autenticamente umano di tutto il film, una breve ventata di Europa in un film peraltro tutto americano (anche negli stereotipati e un po' nazisti "flics" francesi, capaci solo di ripetere "s'il vous plait, monsieur" all'infinito).
Di Spielberg si può dire tutto tranne che faccia film tutti uguali,non sappia dirigere gli attori,e non abbia quel tocco magico che hanno pochi registi e per cui vale la pena di andare al cinema.
"Catch if you can" è svelto,brioso,godibile dall'inizio alla fine,merito delle star Hanks e Di Caprio che interagiscono con grande sintonia e divertimento.Bellissimi costumi e scenografie,notevole anzi fondamentale il montaggio,ma su tutto spicca la leggerezza che Spielberg ha dato a questo film.Davvero bello.
Finalmente un Di Caprio a buoni livelli. Dopo "Titanic" ma soprattutto "Giulietta e Romeo", il giovane attore americano non ne aveva azzeccata una. A differenza della prova fornita in "Gangs of New York" dove Di Caprio non convinceva assolutamente, in "Prova a prendermi", Leonardo si cala nel personaggio, riuscendo anche a tracciare sfumature e a toccare le corde del cuore dello spettatore. Apprezzabile, come sempre, l'interpretazione di Tom Hanks, garbato, a tratti ironico, in stile puramente "Blues brothers". Tra i due si inserisce uno splendido Christopher Walken, eccezionale nel suo muto e composto dolore di uomo ormai fallito, che ha perso tutto: lavoro, moglie e affetti. Il film si regge molto sulle tre interpretazioni, su una trama discreta e abbastanza curata, come è costume di Spielberg e su una bellissima colonna sonora. Qualche lungaggine di troppo nel primo tempo. Nel complesso però un'ottima prova d'autore.