Il prolifico David Mamet (“Homicide”, “La formula”, “Il colpo”), regista, sceneggiatore e drammaturgo questa volta ha deciso di prendersi gioco del dorato mondo di Hollywood con i suoi classici stereotipi: il regista spietato, l’attore principale donnaiolo la prima attrice capricciosa e lo sceneggiatore in crisi creativa, il tutto con l’irriverenza sottile e raffinata che ricorda quella di Woody Allen. E non manca neppure il classico riferimento ai “soldi” e al loro incredibile potere, infatti è proprio grazie ad essi che il regista riesce a levare dai pasticci l’attore principale e terminare con tranquillità le riprese del film. Ma allora è vero che “I soldi fanno girare il mondo” !!
Del cast, ben affiatato, fanno parte, oltre a Rebecca Pidgeon (moglie del regista dal 1991), i veterani William H. Macy, Alec Baldwin e Charles Durning, la brava Sarah Jessica Parker (direttamente dalla serie TV “Sex & the city”), la giovanissima Julia Stiles (“Save the last dance”) e il caratterista Philip Seymour Hoffman (“Magnolia” e “Boogie nights”).
Veramente pietoso. Se volete vedere un film che parla del mondo del cinema, affittatevi The Player di Robert Altman... quello è cinema!
Questo è una vera c***, nonostante il cast interessante!
premetto che adoro Mamet.E consiglio a tutti "le cose cambiano",un vero capolavoro.Ma qui,sarà perchè si fatica a identificarsi nei personaggi e nella situazione, anche i dialoghi, pur sempre "mametiani", non bastano a sostenere la scena.Peccato, perchè il cast è ottimo (su tutti William H.Macy e David Paymer),e alcuni spunti (il divo quasi erotomane,il personaggio della moglie del sindaco) se meglio sviluppati avrebbero potuto disegnare un'opera più polposa.
In una tranquilla cittadina chiamata vermont approda una troupe cinematografica di hollywood che deve girare un film dove ci sia un mulino a vento, con il loro arrivo la vita e i ritmi quotidiani delle tranquille persone che la abitano sono stravolti.
se il mondo del cinema è come lo vediamo in questa commedia resta veramente poco della magia che ogni amante della settimana arte trova in una scena o in un dialogo, il film in questione ci lascia vedere come si potrebbe sviluppare un lungometraggio ancora prima che le scene abbiano inizio.in pratica ironizza sul cosa gira dietro ad un film: soldi, sesso, frenesia ecc..., facendoci però intendere subito che i soldi la fanno da padrona in questo sistema, molti collaboratori del regista e del produttore perderanno la loro ingenuità o riscopriranno sentimenti e modi di essere oramai sopiti, idem per gli abitanti della piccola cittadina, ognuno scopre le sue carte ed ogni ambiente impara dall'altro come è sempre stato e sempre sarà.
Una commedia amara che parla di cinema ma che è anche una parodia della vita quotidiana.
Da una parte diverte, dall'altra i cinismo dei personaggi è deprimente.
Mamet ha fatto centro ancora una volta.