...Finalmente un film che rappresenta una tragedia (in questo caso quella delle torri gemelle) senza usare sentimentalismi.E' stato molto interessante infatti vedere gli atteggiamenti di vari Paesi nei confronti di ciò che è accaduto l'11 settembre..Tuttavia alcuni cortometraggi possono risultare noiosi..forse perchè rappresentano una realtà troppo distante dalla nostra..
premesso che in questo film, a mio parere, non c'è nessuna apologia all'islam, dico che tranne alcuni corti tipo il giapponese e quello sul sosia di bin Laden, i filmati sono dei camei di un certo spessore.ripeto io non ho visto alcun antiamericanismo nemmeno nel corto cileno che fa riflettere invece su altra stragi avvenute storicamente per motivi bellici e/o politici.l'accento non è antiamericano ma sulla indifferenza umana di altrettante tragedie che avvengono e che non hanno lo stesso battage mediatico.non necessariamente a matrice americana ma io direi russa per i ceceni o cinese peri tibetani.il film, a parte i due corti citati, è uno splendido contributo alla ricerca della verità storica filtrata dalle ideologie.10 e lode
11 settembre 2001 complessivamente mi e' piaciuto.Alcuni episodi(come l'ultimo)non ho capito cosa centrino con l'11 settembre,ma in definitiva il film e' apprezzabile e in certi momenti oserei dire commovente(vedi l'episodio di Sean Penn). E' uno dei primi esempi, per non dire il primo di "cinema globalizzato".L'episodio che piu' mi e' piaciuto comunque e' quello di Ken Loach. E' il racconto per certi versi più duro, nonché il più lungamente applaudito in sala. Un immigrato cileno a Londra scrive una lettera ai familiari delle vittime di martedì 11 settembre 2001, ricordando loro che martedì 11 settembre 1973 in Cile venne assaltato il palazzo presidenziale di Allende e che quello fu l’atto iniziale dell’atroce dittatura di Pinochet. L’immigrato descrive le atrocità delle torture e sottolinea l’appoggio degli USA a quanto accadde, perché incapaci di sopportare l’idea di un altro stato comunista in Sud America, nonostante l’amplissimo consenso popolare di Allende. Il discorso arrabbiato di Loach – costituito soprattutto da immagine di ripertorio e dalla voce over dell’immigrato – può apparire piuttosto antiamericano, tuttavia questo film è soprattutto un modo forte per ricordare che non esistono tragedie di serie A e di serie B, che l’innocenza non sta più da nessuna parte, e che vittime e carnefici finiscono purtroppo col somigliarsi. Ken Loach affronta questa idea affidandosi essenzialmente alla realtà, costrudendo un racconto non banale, non retorico, né di parte. Ma soprattutto Loach ci aiuta a spolverare un po’ la memoria della storia che troppo spesso sembra smemorata.
PER DAVIDE, non entro nella discussione sul comunismo-terrorismo...ma ti ricordo che il comunismo e' stato,oltre che un'ideologia,una bieca dittatura che ha causato la morte di 100 milioni e passa di uomini.Smettiamola con questi atteggiamanti storico-revisionistici tipici di persone ignoranti, in malafede e con la mente distorta dal proprio credo!!!Stalin, Mao, Lenin, Tito, Pol Pot, Togliatti, Castro, Deng Xiaoping e compagnia bella sono stati comunisti e sono stati idolatrati per anni e anni dai comunisti(basta dare un'occhiata all'unita' di qualche annetto fa...).Tanto per citare qualcosina...le foibe, i gulag, i campi di "educazione" cinesi, il muro di berlino, piazza tienanmensono,ecc sono opera del comunismo.Nessuna liberta',nessun diritto,nessuna democrazia.Solo morte,distruzione e poverta', questo ha prodotto il comunismo ovunque sia stato al potere.Fino all'89, e in certi paesi ancora adesso.Il resto sono c***...
Dai commenti letti noto solo che ad Alessandria si cela una stupida ed ottusa cellula nascosta filoamericana: siete pagati da Bush o avete le fette di salame sugli occhi?
Il film è grandioso, ma non spreco tempo a spiegare il perché a dei decerebrati simili.. Godetevi il vosto Rambo..
Un film ad episodi, che quindi non può essere giudicato nella sua interezza. Alcuni fanno davvero riflettere (come quello della maestra afghana, o quello sul golpe cileno), altri fanno sorridere (i ragazzini africani), altri ancora sono davvero brutti (quello israeliano o quello giapponese). Nel complesso si guadagna a mala pena la sufficienza. Sicuramente non può essere classificato come un film pro-America. Spero però che in futuro si riesca a fare un film che abbia davvero la capacità di raccontare cosa è successo l'11 settembre 2001 a New York, a Washington e in Pennsylvania.
Trailer italiano (it) per Martedì e Venerdì (2024), un film di Fabrizio Moro, Alessio De Leonardis con Edoardo Pesce, Rosa Diletta Rossi, Pier Giorgio Bellocchio.