Chiunque conosca zeffirelli sa bene cosa può e deve aspettarsi da ogni sua opera: non é un narratore, non ci offre sceneggiature corpose con fatti e personaggi che seguano il libero districarsi di una vicenda. le sue sono sempre rapide pennellate, dai contorni non sempre ben definiti, affreschi intensi in cui non conta tanto l'anatomia della storia, quanto i singoli personaggi, col loro bagaglio introspettivo di passioni e contraddizioni. certo, un pò di virtuosismo registico c'é sempre in ogni suo film, e questo elemento vagamente "barocco" si può approvare o meno (anche la scena di un fazzoletto che cade al suolo giunge ad essere impreziosita con tocchi veramente magistrali). alla luce di tutto ciò, non ritengo di poter individuare in "callas forever" la pretesa di un qualsivoglia omaggio ad una delle migliori voci mai ascoltate, ad un personaggio tanto amato quanto discusso; credo rappresenti piuttosto uno spaccato di vita di notevole intensità, per quanto breve sia il lasso di tempo che ricopre; la "pennellata" qui dà luogo all'immagine di una donna disperata, confusa, rassegnata ad una vita che non ha più niente da darle e a cui sa di aver dato tutto ciò che poteva, una donna che continua a vivere nel ricordo di ciò che é stato e non sarà più, nel rimpianto di un amore voluto, rincorso, fuggito...e proprio perché appartiene al passato, nemmeno la sua voce - ragione di vita e fonte di tanti rimpianti - potrà più riscattarla, nemmeno se resuscitata dall'ingegnoso meccanismo del playback. l'interpretazione di fanny ardant mi ha emozionato; é impressionante constatare come un'attrice riesca a riportare alla luce una diva, a captarne l'essenza, a trasformarsi in lei per un paio d'ore e a darci l'illusione di averla ancora una volta dinanzi ai nostri occhi, coi suoi capricci, la sua sensualità, il suo charme immortale..e' questa una dimostrazione del "miracolo" del cinema. da non dimenticare poi la straordinaria performance di jeremy irons, bravo come sempre, che riesce a dar corpo ad un altro personaggio dalla complessità singolare: manager gay, affarista e senza scrupoli, che però non riesce a resistere al fascino e alla grandezza di una regina,la più grande che un palcoscenico abbia mai conosciuto; e, in questo, non possiamo che unirci a lui intonando un unico inno: "callas forever"!
Un film che mi é piaciuto e che continuo a vedere con piacere. la callas non avrebbe mai accettato l'idea del play - back ma con questo trucco zeffirelli ci ha portato a conoscere la divina maria callas vista sotto un punto di vista diverso. fanny ardant magnifica
Contrariamente alle altre opinioni, a me il film è piaciuto, ammetto di non sapere praticamente niente della Callas, ma l'idea che adesso ne ho è decisamente positiva, l'ho trovato un delicato modo di ricordare qualcuno a cui, è evidente, si è anche voluto bene, oltre che lavorato assieme, film ben fatto (soprattutto l'Ardant, mai così brava), e direi che voler sapere meglio di chi l'ha conosciuta (cioè il regista) come avrebbe reagito o cosa pensava la Callas, beh, mi sembra la solita isteria da fan con poca prospettiva! Certo, il film è una fantasia di Zeffirelli (e lo scrive, alla fine), in fondo il regista è lui, o no?
Un film biografico che alla fin fine non mi ha dato uno stimolo particolare nel vederlo anche se la Callas sono riuscito a collocarla visualmente con il film .
non so che dire .....grandi attori fortunatamente
ma non diretti al meglio
troppo grande come personaggio la callas per poterne fare un film....
contradittorio il film visto che la callas non avrebbe mai permesso che il suo pweriodo di esilio a parigi fosse messo in scena ......sicuramente non un opera per lei :)